Il commissario straordinario dell'Ipab di Messina, Maddalena, ospita il padre della bambina di 7 mesi salvata. In un ponte solidale Burundi-Sicilia
MESSINA – Il Centro di cardiochirurgia pediatrica dell’ospedale di Taormina si conferma, ancora una volta, un’eccellenza. Ad essere salvata Shama, una piccola di soli 7 mesi a cui hanno diagnosticato, sin dalla nascita, un problema cardiaco. Negli ultimi mesi, però, la situazione è precipitata necessitando di un urgente intervento chirurgico. L’associazione Aiutiamoilburundi Onlus, l’Asp di Messina e l’Ipab (Istituto di pubblica assistenza e beneficenza) Casa famiglia Regina Elena hanno fatto da ponte per sottoporla all’intervento. Adesso la piccola è stata dimessa e sta bene. Insieme al padre, è ospite della Casa famiglia “Regina Elena” di Messina.
“La nostra missione è quella di dare accoglienza ai minori”
Cesare Maddalena, commissario straordinario della struttura che ospita la famiglia, spiega: “La nostra mission principale è quella di dare accoglienza ai minori. Nello specifico, noi accogliamo i minori affidati dall’autorità giudiziaria per questioni civili, quindi per incapacità, forse per lo più genitoriali. Questa la nostra mission primaria. Oggi accanto alla minore, che viene affidata a noi attraverso l’autorità giudiziaria, quindi attraverso i servizi sociali, abbiamo quest’altro compito, che è nato da una convenzione con l’Asp di Messina. Veniamo coinvolti nella fase di pre-ricovero ospedaliero e post ricovero dei bambini che sono nati in una terra dove le condizioni sanitarie non sono ottimali. Ma si muore anche patologie più importanti, come rischiava Shama”.
“Adesso la bambina sta benissimo”
La bambina ha risposto bene all’intervento. Si è mostrata subito attiva e collaborativa già al suo risveglio. Spiega il commissario: “La bambina ha avuto un intervento importante al cuore. Si è riusciti in tempo a salvarla e ad operarla per risolvere i problemi che aveva già accusato sin dalla nascita. Aveva una grave sofferenza che era diventata anche respiratoria. Adesso sta benissimo”.
“Spero che non se ne parli più della chiusura”
Ancora oggi l’ospedale è a rischio chiusura. Per il momento ha ottenuto una proroga sino al 31 luglio 2025. Aggiunge il commissario: “Se chiudesse sarebbe una cosa gravissima. Penso che sarebbe veramente un disastro per il territorio perché dalla Sicilia, dalla Calabria ma non solo, arrivano casi disperati. Casi disperati provenienti anche dal’estero. E quindi, quando una struttura risponde bene, quando una struttura ha un reparto composto da eccellenze, che riesce a risolvere problemi che non immaginiamo neanche si potessero risolvere, sarebbe veramente grave chiuderla. Io spero che non se ne parli più della chiusura. Spero che si parli, invece, dell’ammodernamento, dell’ampliamento, del miglioramento della struttura dal punto di vista logistico. Dal punto di vista delle risorse umane, c’è un’équipe di tutto rispetto”.
gli appelli per il mantenimento di questa struttura dovrebbero essere inviati da tutta la collettività non solo locale. sarebbe un segnale di riconoscenza nei confronti di chi ci lavora e di maturità civile.