La protesta dei tirocinanti a Palazzo Zanca, "basta precariato nelle partecipate" VIDEO

La protesta dei tirocinanti a Palazzo Zanca, “basta precariato nelle partecipate” VIDEO

Ilaria Mangano

La protesta dei tirocinanti a Palazzo Zanca, “basta precariato nelle partecipate” VIDEO

venerdì 08 Novembre 2024 - 14:11

In 600 lavorano nei servizi pubblici e chiedono stabilità. Stamattina la manifestazione di Nidil-Cgil di Messina

MESSINA – “Basta precariato nelle partecipate”. La Nidil-Cgil Messina, insieme ad una delegazione di lavoratori e lavoratrici, ha organizzato stamattina una protesta davanti a Palazzo Zanca. Il tutto “in seguito alla mancata risposta, da parte dell’amministrazione comunale, della richiesta di un incontro per la stabilizzazione dei 600 tirocinanti che contribuiscono a garantire il funzionamento di alcuni servizi pubblici nella città”, comunica il sindacato.

“L’attestato è solo di partecipazione”

“Parliamo di quasi 600 tirocinanti dislocati in quasi tutte le partecipate ma non solo, perché ci sono altri tirocini che, in questo momento, sono in corso anche presso università ed enti pubblici. La criticità che abbiamo riscontrato è quella che questi tirocini non forniscono neanche quella formazione necessaria per ricollocarsi nel mondo del lavoro in quanto non hai un attestato che ti qualifichi come un professionista di un certo settore. L’attestato è solo di partecipazione, quindi non spendibile nei curriculum o in aziende private. Nel pubblico non è stata prevista, ancora, una corsia di assorbimento per stabilizzarli e quindi queste persone, nonostante sia presente nel bando anche il centro per l’impiego, non hanno neanche ottenuto l’aggiornamento del profilo. Come sindacato dobbiamo occuparci di questa situazione, verificando ogni caso singolarmente. Questo comporta alla proposta di un tirocinio sempre nello stesso settore il che rappresenta un problema perché, non differenziando le loro conoscenze, avranno ancora più difficoltà all’accesso nel mondo del lavoro”- spiega il coordinatore Nidil Messina, Ivan Calì.

“Il salario che ci danno è di 600 euro”

Racconta Costantino Pietro, un tirocinante amministrativo di Messinaservizi Bene Comune: “La situazione di noi tirocinanti è un disastro. Dopo aver fatto due anni e mezzo di tirocinio e, ancora, si continua a farlo senza assunzione e stabilità, io presumo sia una presa in giro. Il salario che ci danno è di 600 euro. Con 600 euro, cosa dobbiamo farci? Se abbiamo solo questa entrata non riusciamo a gestire la nostra vita: bollette, casa da pagare. Non arriviamo a fine mese. Dico solo che, con serenità, bisogna stabilire le persone che hanno già fatto il tirocinio”.

“È fondamentale lavorare insieme”

Dopo la protesta, il sindaco Basile ha accettato l’incontro e spiega il segretario generale della Cgil di Messina Pietro Patti: “Entro fine mese ci riconvocherà per trovare delle soluzioni alternative. Noi abbiamo proposto il problema non soltanto della lunghezza di questi tirocini, che comunque avranno sempre un termine. Il problema viene dopo, quando terminano. Come possono spenderlo? L’amministrazione ci dice di guardare verso le aziende ma a Messina abbiamo due problemi. Il primo è che non ci sono aziende e poi che, molto spesso, assumono persone sotto i 40 anni. La media di queste persone è oltre, quindi hanno delle difficoltà. È fondamentale lavorare insieme, in sinergia, coinvolgendo anche il centro per l’impiego e le forze politiche, per garantire a queste persone una prospettiva duratura”.

“Stiamo lavorando per allineare la scadenza dei progetti dei tirocini senza interrompere a dicembre – dice il sindaco Federico Basile -. Nessuna norma prevede la stabilizzazione dei tirocinanti ed è impensabile che possano essere assunti dalle partecipate o dallo stesso Comune. La vertenza tirocinanti per noi è comunque una priorità”.

“Entro fine novembre – annuncia la segretaria della Fiadel, Clara Crocè – convocheremo i rappresentanti dei tirocinanti per comunicare il percorso che si deve seguire”. 

Un commento

  1. C’è una vittima eccellente in questo gioco incrociato di interessi e necessità.
    La qualità dei servizi.

    6
    4

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