Il docente Angelo Aliffi, Cisl: "Le strutture scolastiche sono vetuste e il Pnrr ci chiede di ampliare le scuole per avere nuovi spazi aggregativi"
di Marco Olivieri, montaggio e riprese di Matteo Arrigo
MESSINA – La scuola del futuro dovrà avere nuovi spazi per attività sociali, sportive e culturali continue, lungo tutto il giorno. La scuola del futuro dovrà essere aperta alla creatività e prevedere ovunque il tempo pieno. E non solo al nord e in poche realtà del sud. Un tema decisivo per il futuro in relazione al Pnrr, Piano nazionale per la ripresa e resilienza. Sottolinea il professore Angelo Aliffi, dell’Istituto “Catalfamo”, che si occupa di questi temi come sindacalista della Cisl: “Nel novembre 2019 la Fondazione Agnelli ha rilevato che, per riorganizzare interamente tutto il territorio nazionale, servirebbero circa 200 miliardi di euro. Il Pnrr ne mette undici a disposizione per le scuole ed è un inizio. Il Piano nazionale per la ripresa e resilienza chiede di ampliare le strutture per avere sempre nuovi spazi d’aggregazione. Non solo le classiche aule”.
Ma questo che cosa comporta? “I nuovi spazi aggregativi comportano dimensioni al momento impensabili. Per quanto riguarda la sfera di competenza del Comune di Messina (che ha annunciato una programmazione di due anni, n.d.r.), abbiamo 22 Istituti comprensivi e 110 plessi con 63 anni di media. Strutture spesso vetuste, circa l’ottanta per cento nate prima del 1975, quando vennero definiti i parametri dell’edilizia scolastica con una legge. E questo quadro non considera gli Istituti superiori. Cosa serve per avere nuovi spazi? Intanto un lavoro costante di manutenzione straordinaria. Ancora più decisivo in un sud d’Italia che ha bisogno di attrezzature adeguate”.