"Abbelliii", il cantante romano ringrazia la Sicilia. "Spero di restituirvi le emozioni che ogni anno questa terra mi regala"
di Silvia De Domenico
MESSINA – Sono arrivati in 40.000 da tutta la Sicilia e non solo. Sul torrente San Filippo km di pullman parcheggiati già molte ore prima del concerto. Lungo la salita che porta alla stadio Franco Scoglio un fiume umano. Tantissimi ragazzi, ma anche adulti e molti bambini, anche piuttosto piccoli. Ultimo e quel filo della musica italiana che unisce tutti.
Cantare e saltare dalle 21.30 a mezzanotte
Dalle 21.30 a mezzanotte allo stadio di Messina ha trionfato l’amore. Lacrime, abbracci, baci, proposte di matrimonio, pancioni e gruppi di amici che saltavano e cantavano a squarciagola. E un fratello che ha tenuto la sorella più piccola sulle spalle per tutta la serata. A fine concerto le voci rotte dei fans erano moltissime.
“Abbelliiiii”, e Ultimo ringrazia la Sicilia
“Abbelliiiiii”, così ha esordito il cantante romano. E salutando la Sicilia ha detto: “Spero attraverso le mie canzoni di restituirvi le emozioni che ogni anno questa terra mi regala“. E di emozioni Niccolò ne ha regalate davvero tante durante la serata. Ha cantato tutti i suoi successi, una trentina di brani, una canzone dietro l’altra, sempre tenendo alta l’energia e la voce. E il pubblico l’ha accompagnato cantando e partecipando in ogni momento.
Il pianoforte sospeso in mezzo allo stadio
Poi il regalo per il pubblico delle tribune, quando Ultimo e il suo pianoforte si sono sollevati al centro del prato e sembravano galleggiare in mezzo allo stadio. Le luci accese delle torce e il cantante sospeso al centro della scena.
Le immagini di guerra e il sogno di una nuova “Alba”
Ha emozionato poi la scelta di proiettare sul grande schermo alle sue spalle immagini di guerra e disperazione sulle note di “Alba”, regalando a tutti la speranza che una nuova alba possa davvero sorgere in un mondo in cui c’è ancora troppo male.
“Dalla parte degli ultimi per sentirmi primo”
E poi ha chiuso il concerto, tornando al pianoforte al centro del prato, intonando “Sogni appesi”. E tutti insieme a lui hanno urlato: “Da quando ero bambino solo un obiettivo, dalla parte degli ultimi per sentirmi primi”. Che è poi la scelta del suo nome d’arte.
Fuochi d’artificio, luci e lacrime
E per concludere lo show fuochi d’artificio, giochi di luci e una grande commozione generale. E sullo mentre i titoli di coda scorrevano su videowall si è alzato uno striscione con su scritto “Ultimo mi hai salvato“.
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