"L'arte non si tocca", l'appello: "Salviamo le opere nelle pensiline dei tram" VIDEO

“L’arte non si tocca”, l’appello: “Salviamo le opere nelle pensiline dei tram” VIDEO

Marco Olivieri

“L’arte non si tocca”, l’appello: “Salviamo le opere nelle pensiline dei tram” VIDEO

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venerdì 24 Marzo 2023 - 17:45

Intervengono il pittore Simone Caliò e l'ex consigliere comunale Alessandro Russo. Al via una campagna social. La replica di Campagna

MESSINA – “L’arte non si tocca”. Una campagna social nel nome dell’arte. Con una realizzazione dello studio grafico Acquaweb Adv (la foto in evidenza), si moltiplicano gli appelli ad Atm e sindaco a rivedere la campagna d’informazione senza intaccare le opere dellarte di strada.

Ecco il pensiero del pittore Simone Caliò: “Prime pensiline nuove collocate il 23 marzo al capolinea tranviario di Gazzi. E anche prima pensilina d’arte subito coperta con pannelli. Quindi si cancella un’opera d’arte facente parte del progetto artistico Distrart – DiStretto d’Arte Urbana, invece di restaurarla e tutelarla, per sostituirla con pannelli bianchi, per poi chiedere agli studenti di pitturarli a loro piacimento o mettere grafiche pubblicitarie. Questo è il rispetto che gli amministratori hanno per l’arte e gli artisti di professione”.

A Gazzi il 23 marzo

Un appello, con polemica annessa, innescato dall’ex consigliere comunale Alessandro Russo: “Neppure pochi giorni fa – scrive – il sindaco Basile mi aveva “smentito” dicendo che le pensiline artistiche del tram non sarebbero state toccate. O al limite “solo quelle malridotte”. Avevo fatto notare che, dopo tanto tempo, un po’ tutte le opere d’arte sono malridotte. Ma poiché erano belle e soprattutto frutto di creatività di tanti artisti, anche famosi e anche locali, e sono entrate nel cuore dei messinesi, si sarebbe potuto proporre di investire qualche euro per la loro cura e manutenzione artistica, magari coinvolgendo di nuovo gli artisti. “Non ci sarà alcun pericolo!”, era stato detto. Ma non è andata così”.

Precisa Caliò: “Io sono disposto anche a pagare le spese per rispristinare la mia opera, ormai danneggiata. Molti lavori, come il mio, sono gigantografie applicate. Trovo sia corretto ripristinarle tutte, come da progetto iniziale. Il fatto che già un’opera sia stata cancellata è grave, in più senza aver ascoltato nessun artista. Come proposta, basterebbe mettere le grafiche pubblicitarie del bando nella parte posteriore delle pensiline e coinvolgere gli artisti per restaurare le opere”.

La replica in video del presidente dell’Atm: “Sostituite solo le opere deteriorate”

Contattato da Tempostretto, il presidente dell’Atm, Giuseppe Campagna, sostiene in video che “saranno sostituite solo le opere deteriorate o deturpate. Da parte nostra massima apertura all’arte e agli artisti”.

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3 commenti

  1. Non avete ancora capito che questa amministrazione l’unica arte che tutelano è la loro, nel fare, e disfare a proprio piacimento !!!!!!

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  2. Quindi praticamente tutte!!!!!

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  3. “Nomina sunt res”, i nomi sono conseguenza delle cose, dicevano i latini. Ora, posto che noi attribuiamo il nome di “opera d’arte” a un manufatto di Antonello, Caravaggio, Domenichino, Giotto, Ghirlandaio, Van Gogh, De Chirico e tanti altri, non possiamo pensare di trovarci, in questo caso, davanti a “opere d’arte”. Siamo di fronte a “manufatti artistici” che non hanno, io credo, valore di “opera d’arte” pur rappresentando la creatività e di coloro che li hanno prodotti. Certo la città deve ringraziare queste persone per il loro slancio e per aver generosamente donato il proprio tempo per ideazione e realizzazione di queste opere. Ciò detto sono del parere che molte andrebbero restaurate per restare là dove sono, mentre altre – a mio parere – non possiedono requisiti e contenuti formali ed estetici per essere a tutti i costi conservati.

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