L'ospedale e l'associazione "Donare è Vita" coinvolgeranno i trapiantati in un percorso di riabilitazione "verso una vita normale"
di Giuseppe Fontana, riprese e montaggio Silvia De Domenico
MESSINA – All’ospedale “Piemonte” dell’Irccs Centro Neurolesi “Bonino Pulejo” i pazienti che hanno ricevuto trapianti d’organo potranno tornare a svolgere attività fisica, nel percorso verso il ritorno a una vita normale. Potranno farlo grazie alla palestra adibita alla riabilitazione nell’ambito del progetto “Prescrizione esercizio fisico in soggetti sottoposti a trapianto di organo”, presentato oggi all’interno della struttura sanitaria.
Il progetto
Tra cyclette e tapis roulant, spirometrie e altri esami e macchinari di vario tipo, i pazienti vengono continuamente monitorati durante l’attività fisica, sia per capire come aiutarli a dare al corpo un nuovo “equilibrio” dopo il trapianto, sia per studiare gli effetti dello sport sulla salute dello stesso trapiantato. Il progetto è stato e sarà portato avanti in collaborazione con l’associazione “Donare è vita”, presente all’inaugurazione e alla presentazione di stamattina.
D’Aleo: “Obiettivo poter condurre una vita normale”
“Questo progetto nasce da un’idea della Regione – spiega Piercataldo D’Aleo, coordinatore e responsabile del progetto – che è quella di permettere a pazienti trapiantati di organo solido, come rene, cuore, fegato, polmoni e midollo, di essere sottoposti a una attività di recupero anche sportivo. Prima il trapianto permetteva di restare in vita ma non di condurre una vita normale. Questa è una grande scommessa: è l’unica struttura pubblica della Sicilia in cui si può fare questo tipo di riabilitazione. Il paziente prima viene clinicamente inquadrato, poi vengono studiati dei programmi mirati per completare un’attività fisica graduale e che gli possa consentire anche di praticare sport”.
Quartarone: “Studieremo interazioni tra cuore e cervello”
Soddisfatto anche il direttore scientifico dell’Irccs (Istituto di ricovero e cura di carattere scientifico) Angelo Quartarone: “Questo progetto ha ricadute scientifiche perché ci consentirà di studiare le interazioni cuore/cervello e l’effetto dell’esercizio fisico anche sulle capacità del cervello stesso di migliorare le proprie funzioni. Ogni paziente trapiantato avrà miglioramenti nelle capacità cognitive e motorie”. E gli fa eco Giuseppe Rao, direttore sanitario: “Un progetto come questo è fondamentale per un’Irccs come la nostra, per dare risposta a un settore importante e delicato. Pensiamo che mettere insieme ricerca scientifica e assistenza innovativa, rispetto al problema dei trapiantati, significhi dare ulteriore risposta a chi ha una seconda opportunità”.
Tra i presenti, oltre al direttore sanitario Giuseppe Rao, al direttore scientifico Angelo Quartarone e a Piercataldo D’Aleo, coordinatore e responsabile del progetto, c’erano il cardiologo Roland Herberg, il presidente di “Donare è Vita” Gaetano Alessandro, l’avvocato Ferdinando Croce, Salvatore Leonardi, Coordinatore locale per la donazione di organi e responsabile dell’unità operativa di anestesia e rianimazione, e la referente del coordinatore per il Procurement di organi e tessuti Lorenza Mazzeo, moderatrice dell’incontro.