Il Commissario Santoro e una delegazione sono stati a Capo Peloro per ufficializzare la consegna della zona: "Bonifica in tempi brevi"
di Matteo Arrigo e Giuseppe Fontana
MESSINA – Un altro passo avanti verso la demolizione dell’ex Seaflight. Stamattina il Commissario straordinario della Città metropolitana di Messina, l’ingegnere Leonardo Santoro, si è recato a Capo Peloro insieme a una delegazione – presenti anche la vice Mirella Vinci, il dirigente Salvo Puccio e il comandante della Polizia metropolitana Daniele Lo Presti – per la consegna dell’area in cui, a breve, cominceranno i lavori di bonifica.
Area consegnata, lavori in tempi brevi
L’eco mostro che avvelena uno dei luoghi più belli della città e della Sicilia sarà distrutto e l’area completamente pulita. Un iter velocizzato con la consegna alla Città Metropolitana, dopo la sentenza del Tar del 3 marzo, che ha sbloccato una situazione che ormai si protraeva da tempo. Il Commissario ai nostri microfoni ha parlato di un passaggio fondamentale e di tempi brevi, conscio dell’importanza che la zona riveste per la città di Messina.
La struttura d’acciaio, i muretti e l’area circostante
Oltre alla struttura d’acciaio e ai muri che la delimitano, la Città Metropolitana di Messina dovrebbe bonificare l’intera area. Si è parlato anche dei muretti che delimitano il marciapiede, non in condizioni ottimali, e di un’altra struttura – un grosso blocco di cemento – che vegeta a pochi passi dallo stabile. I lavori dovrebbero cominciare nel più breve tempo possibile. La speranza è che già prima dell’estate Messina possa riappropriarsi dell’area.
E per il futuro?
In futuro si tornerà a parlare di cosa realizzare. Difficile si possa utilizzare per parcheggi a causa della vicinanza al mare. In passato si è più volte parlato di area sportiva, ma anche di ristoranti e lidi per dare un nuovo molto alla zona accanto al Pilone. Come cambierà Capo Peloro?
Demolire il cantiere per fare parcheggi mi sembra l’ipotesi più mostruosa. Ricordate quand’era adibito a teatro all’aperto e venivano diversi complessi musicali, non è da sottovalutare lasciando uno spazio per l’attività di ristorazione.
Nell’ecomostro, come dite voi, tempo fa si sono tenute sagre,mostre di arte e artigianato, concerti dal jazz all’indie, conferenze sull’integrazione sociale e sull’ecologia… La questione piú pressante è l’assenza di idee e risorse per fare cultura (e quando ci sono state le risorse si è pensato ai comici di “Insieme”).
Demoliamo pure, questa è la parte piú facile, ma cosa si costruisce? Intanto che aspettiamo l’esito di un concorso di idee facciamo un bel parcheggio per i furgoncini dei panini? ( Che tristezza)
Oppure, risistemare la zona, facendola ritornare a come era prima della costruzione degli “ecomostri” , bonificandola e rendendola fruibile dall’intera cittadinanza, senza che là si radichi, droga, prostituzione e malaffare vario (es. parcheggiatori abusivi). Lo sappiamo tutti, del resto : il panorama ed incantevole e d’estate, l’acqua fredda del mare è un ottimo rimedio contro il caldo afoso. Pensiamo anche ai nostri figli : essi hanno il pieno diritto di godersi la zona, in modo sicuro, senza rischiare il cancro. VEDREI, anche, il primo piano del Pilone, trasformato in terrazza panoramica. E penserei anche alle famiglie di pescatori del luogo : vanno aiutate a mantenere viva l’attività di pesca.
Capo Peloro è uno dei posti più belli del mondo, bene ripulirlo era ora, e dovrebbe restare tale senza inquinarlo con le idee malsane del solito tuttologo di turno!!!!!!!
METTERE IN SICUREZZA QUEI ECOMOSTRI PER POTERLI UTILIZZARE SETTIMANALMENTE PER FIERE, EVENTI MUSICALI.E TANTO ALTRO. DEMOLIRE E SMALTIRE COSTA DI PIU CHE RIPRISTINARE. E POI PER FARE COSA ? PARCHEGGI . ASSURDOOOOOOOOOOOOOOOOO
RICORDO CHE IN UNA CITTA’ DI MARE NON ABBIAMO NE PORTICCIOLI, SPAZI FIERISTICI CHE POSSANO OSPITARE ALCUN EVENTO ALL’APERTO.
PENSO CHE UN VALDOSTANO AVREBBE UN OCCHIO PIU ATTENTO DI UN SICILIANO CHE NON SI RIBELLA A QUESTE INADEMPIENZE, MA SI SA SOLO LAMENTARE DOPO CHE VENGONO FATTE LE COSE .
Lasciate che si rigeneri un ambiente controllato pulito ma naturale. Fruibile magari ma senza costruire nulla che non possa essere rimosso in un paio di giorni.
Basta con questa smania di costruire asfaltare cementificare spianare.
Siamo seppelliti in una tomba di l’ordine e cemento.
Basta.