Trattata per anni come pattumiera: ora le analisi per scoprire quanto è inquinata. Ecco cosa si farà per recuperare quel tratto di mare negato
servizio di Silvia De Domenico
MESSINA – Il primo passo verso la bonifica è già stato fatto. Si sono conclusi, infatti, i primi prelievi da parte della ditta incaricata dal Comune di Messina e dall’Arpa (Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente), per analizzare i campione di terra. Ma non solo, delle indagini verranno fatte anche sull’acqua. L’obiettivo è stabilire se e quanto è inquinata la spiaggia di Maregrosso.
Quel tratto di mare, a due passi da centro, che grida vendetta
Quel tratto di litorale, a due passi dal centro, grida vendetta da anni. E’ stato trattato come pattumiera a cielo aperto. A pochi metri dalle acque dello Stretto veniva scaricato di tutto, purtroppo anche materiali inquinanti. Anno dopo anno sono stati sedimentati circa 5 metri di rifiuti, che ora andranno rimossi. Le analisi serviranno proprio a questo, a capire se e quanto materiale deve essere eliminato e sostituito.
Il direttore generale del Comune di Messina Salvo Puccio spiega in cosa consiste il piano di caratterizzazione avviato dall’amministrazione Basile. Un progetto portato avanti prima dall’ex assessora Dafne Musolino e ora da Francesco Caminiti.
Puccio: “Potrebbe tornare balneabile come la spiaggia del Ringo”
La spiaggia di Maregrosso, una volta bonificata, potrebbe diventare la spiaggia più centrale di Messina. “Abbiamo delle esperienze positive in centro città come il Ringo ad esempio. Ma anche Villaggio Unrra, dove la spiaggia potrebbe tornare ad essere balneabile a breve. Anche per Maregrosso si potrà fare un domani la stessa richiesta”, spiega Puccio. E sottolinea come la bonifica sia fondamentale sia per l’ambiente che per lo sviluppo della città.
Insieme alla bonifica la demolizione di manufatti
Nella stessa area nell’ultimo decennio sono state abbattute delle costruzioni abusive e il Comune di Messina conta di portare avanti il progetto di demolirne altre. Anche questi sono dei passi importanti verso la restituzione di un affaccio a mare negato alla città per troppo tempo.
Ma non si rendono conto che fino a paradiso non ci sono piu spiagge, fra porti e porticiuoli?
…ma perché non ci raccontate la storia dei bagni Vittoria e Principe Amedeo … erano appena in periferia (allora) , zona Viale della Libertà…
Salvo reali interessi , dubito che servano meno di due decenni per completare l’opera