Andrea e Irene ci raccontano l'esame al tempo del covid: "Il max-colloquio? Un esame vero!". Ansie e tensioni. "Ma l'emozione è stata grande. Ecco come è andata..."
di Carmelo Caspanello
Andrea Pantò e Irene Bonura (liceo scientifico e classico) sono i primi maturandi ad uscire. E a raccontarci il maxc-olloquio su tutte le materie, che ha caratterizzato l’esame di maturità, il secondo al tempo del covid. “Un esame vero, di serie A2, tagliano corto entrambi dinanza all’Istituto “Caminiti-Trimarchi” di S. Teresa di Riva. “Niente scritti, è vero – aggiungono – ma non per questo è stato un esame light”. Sono partiti dall’elaborato e poi via ai collegamenti con tutte le materie, che hanno dato modo alla Commissione di valutare il percorso degli allievi. Si conclude così un anno complicato, prevalentemente in Dad. “E tornare in presenza – evidenziano – ci ha dato una carica in più. Anche se nello stesso tempo è aumentata l’ansia. Comunque l’emozione è stata grande”. Andrea e Irene, due dei 5700 candidati di Messina e provincia, spiegano al microfono di Tempostretto i dettagli dell’esame, lo stato d’animo e i sogni per il futuro. “Che – sottolinea Irene – immagino all’Università di Medicina e in corsia come medico dopo”. Mascherina, distanziamento, entrate ed uscite separate e misurazione della temperetura prima dell’esame. Tutte le misure di sicurezza sono state messe in atto. “L’unico rammarico? Non poter condividere questo momento – è il coro unanime degli studenti – con i nostri compagni. Ma ci sarà modo di tornare a celebrare insieme la fine del ciclo scolastico che ci porteremo dietro, come un bagaglio ricco di contenuti, per il resto della nostra vita”.