Il commissario dell'Istituto autonomo case popolari, Rovito: "Chi non paga, pur potendolo fare, danneggia chi ha bisogno. Avviamo le procedure di recupero"
MESSINA – “Chi può pagare e non lo fa danneggia tutti”. Il commissario dell’Istituto autonomo case popolari, Giovanni Rovito, tiene a ribadire: “Chi non paga, pur potendolo fare, o chi occupa senza averne i requisiti le nostre case, danneggia chi ha bisogno. Prenderemo tutti i provvedimenti necessari per risolvere queste situazioni. Ricordo che risultano più del 50 per cento di morosi nelle abitazioni dello Iacp a Messina. In provincia, sul quaranta per cento. Sono reduce da un incontro con la V Municipalità: su 600 alloggi, abbiamo registrato oltre due milioni e 700mila euro di morosità. Una media pro capite di quattromila euro. Ci sono soggetti che hanno trentamila euro di redditi e devono all’ente più di diecimila euro. In questi casi attiveremo le procedure di recupero, con eventuale estromissione dall’alloggio”.
Riguardo alle abitazioni a Zafferia, di cui ci siamo occupati di recente, il commmissario promette una risoluzione in tempi brevi ma precisa: “Nel complesso in questione, la morosità supera i 500mila euro. Laddove ci sono i problemi di questo tipo, intendiamo agire. Lo Iacp vive attraverso le entrate dei canoni, che siano commerciali o immobili. Un fenomeno allarmante perché è necessaria una cultura della legalità e del rispetto. Vanno aiutati coloro che sono indigenti o hanno un basso reddito. Cosa diversa per chi può pagare, e non lo fa, canoni che variano da 52 a 204 euro, per poi pretendere interventi di manutenzione”.
“Lo Iacp ha solo 53 dipendenti e 3 tecnici con novemila immobili su Messina e provincia”
L’Istituto, spiega il commissario, sta lavorando su più fronti: “Dal liberare chi ha diritto al riscatto della casa alle verifiche nei pagamenti. Servono risorse umane. Ricordo che noi agiamo su Messina e provincia. Abbiamo avviato le procedure per acquisire altre risorse dalle pubbliche amministrazioni ma siamo bloccati dall’accordo Stato-Regione che ha vincolato gli enti a non fare nuove assunzioni. L’Istituto ha 53 dipendenti; nel 2008 erano 130. In quindici andranno in pensione e così si andrà alla paralisi. La realtà di Messina ha bisogno di risorse finanziarie, per affrontare l’emergenza abitativa, e umane”.
Evidenzia Rovito: “Gestiamo 108 Comuni con soli tre tecnici: novemila immobili tra Messina e provincia, commericiali e non. La fame d’alloggi? Lo stesso sub commissario Scurria al risanamento mi ha parlato di quest’esigenza. Per le case sfitte che ci vengono segnalate dai Comuni, facciamo le opportune verifiche. Ma la priorità è rinforzare l’ente per affrontare le emergenze”.
Mah…!!!
Anche se il 99% dei residenti pagassero puntuali, il 101% delle palazzine rimarrebbero in condizioni fatiscenti..quasi da demolizione preventiva.