"Amareggia che nessuno abbia detto nulla", ci dice Saverio Tignino. La scritta dell'ingresso principale ha subito una grande modifica
di Matteo Arrigo e Giuseppe Fontana
MESSINA – “Al Gran Camposanto si sarebbero dovute fare davvero delle proteste”. Il dottor Saverio Tignino ha spiegato ai nostri microfoni cos’è successo alla scritta dell’ingresso centrale del cimitero monumentale di Messina. Spariti i fiori, sono rimaste le siepi e in mezzo il bianco di pietre e cemento.
Il racconto di Tignino
“Hanno tolto i fiori dicendo che erano piante secche – racconta – ma la spiegazione è disarmante, perché venivano sostituite periodicamente. O non si sono resi conto e non conoscono la storia della città, non lo so. Andare a a sostituire con le pietre quei fiori non dà giustizia al cimitero monumentale. Non ci voleva molto a sostituire le piante, i giardinieri lo facevano”.
“Amareggia che nessuno abbia protestato”
“Amareggia che nessuno abbia protestato – conclude Tignino – perché sono cose che passano in silenzio. Se a Catania, a villa Bellini, avessero messo le pietre al posto delle piante per l’orologio, avrebbe protestato l’intera città”.
Una pietra è per sempre, le piante sono caduche! qualora poi fossero state ortensie blue come quelle messe su via Garibaldi per il passaggio di Papa Giovanni Paolo II qualcuno si sarebbe ingolosito e le avrebbe rubate. Non so chi abbia tolto o dato l’ordine di togliere i fiori dalla scritta ma la motivazione è sicuramente questa!
Che io sappia al cimitero i giardinieri sono andati in pensione
Chi gestisce il cimitero? Mandateli a casa invece di premiarli con incentivi progetti ecc. Chi è l’assessore i segretari i responsabili. Vergogna
Ad onor del vero, forse solo il Gran Camposanto è tenuto dignitosamente bene! E la scritta curata nei particolari, i fiori e piante intercambiati. Ma molti conoscono l’aridità del cuore di pietra e nn hanno mai visto la vita che danno le piante.