L'incontro con forze dell'Ordine e magistrati per analizzare la mafia, ma soprattutto per capire come fare prevenzione
MESSINA – L’allarme droga, la forza dei clan, l’inadeguatezza dei sistemi di sorveglianza del territorio e di gestione dei beni confiscati alla mafia. Sono tanti i temi sul tavolo della Commissione regionale antimafia presieduta da Antonello Cracolici, oggi a Messina per il consueto ciclo di audizioni con forze dell’Ordine, magistratura e sindaci, questi ultimi attesi oggi pomeriggio.
I problemi messinesi
Nell’intervista di Silvia De Domenico e Alessandra Serio, Cracolici sottolinea quali sono i temi caldi che riguardano Messina e la sua provincia, per l’organismo regionale. “Emerge l’inadeguatezza del territorio di dotarsi di adeguati sistemi di protezione, penso ai sistemi di video sorveglianza, e di gestire l’enorme patrimonio di beni confiscati e assegnati ai comuni, che sono oltre 700”, ha detto il presidente, accompagnato tra gli altri dai componenti Ismaele La Verdera e dalla vice presidente messinese, Bernardette Grasso.
La lotta alla mafia come battaglia culturale
Cracolici ha parlato anche dell’importanza di stare accanto alle scuole, alle scuole, alle associazioni, insomma a quei rappresentanti della società civile che operano ogni giorno con i giovani in particolare ma con tutti i cittadini, perché “La vera battaglia è arrivare agli indifferenti, a quelli che voltano il viso dall’altra parte, è questa la sfida fondamentale nel combattere la mafia”.
In Prefettura, la Commissione ha incontrato la Prefetta Cosima Di Stani, i comandanti della Guardia di Finanza, dei Carabinieri e la Questora, poi una delegazione di magistrati del distretto di Corte d’Appello.
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