L'assessore e la Protezione Civile si rivolgono alla città per promuovere sicurezza e comportamenti corretti: "Date subito l'allarme e attenti anche ai semplici barbecue"
di Giuseppe Fontana e Silvia De Domenico
MESSINA – Il caldo aumenta, le ondate di calore investono coste e colli messinesi e l’estate diventa sempre più pericolosa. Il tema sono gli incendi, che come accade ogni anno e come successo nello scorso weekend rischiano di tenere sotto scacco Messina. E così l’assessore Massimiliano Minutoli e la Protezione Civile hanno voluto rivolgersi direttamente alla cittadinanza per promuovere atteggiamenti tali da evitare lo sviluppo di incendi o da agire in maniera tempestiva in caso di avvistamento. Già 150 gli incendi in tutta la provincia da maggio a oggi, secondo quanto dichiarato dai rappresentanti presenti oggi.
Le responsabilità dell’uomo
“La mano dell’uomo ha avuto quasi sempre la responsabilità di questi incendi – ha spiegato Minutoli – spesso in maniera accidentale, magari con fuochi scappati di mano a quegli agricoltori che cercano di pulire il proprio terreno. L’appello che lanciamo è quello di fare particolare attenzione durante l’accensione anche di un semplice barbecue sui colli, perché si possono generare problemi di varia natura”.
Rizzo: “Dare subito l’allarme al 112”
I comportamenti da tenere li ha spiegati l’ingegnere Antonio Rizzo: “In caso di avvistamento di un incendio dare subito l’allarme. Se si riesce a risolvere il problema farlo subito, in caso di piccoli incendi, ma se ci si rende conto che non è possibile bisogna chiamare subito il 112, numero unico delle emergenze, ma anche il 115, il 1515, la Polizia municipale, lo 090.671000. Bisogna chiamare subito per permettere ai mezzi di agire tempestivamente: prima si interviene prima si può delimitare tutto. Poi bisogna mettere in sicurezza la propria persona, lasciando anche spazio ai mezzi che devono intervenire”.
Avete tolto le vedette antincendio di cui una era posizionata a forte cavalli avete tagliato manodopera antincendio nella forestale quindi adesso nn dite cavolate
Però paghiamo le persone per il reddito di cittadinanza