Le immagini dei funerali dell'operaio morto al cantiere dello svincolo Ritiro e le parole commosse dei familiari
Il bianco dei palloncini a richiamare il candido lenzuolo di una morte bianca, tante lacrime gialle nei giubbini dei fratelli di lavoro. L‘ultimo saluto a Salvatore Ada, stamane al Duomo, è stato nel segno dei colori a lui riconoscibili e nei rumori delle sue passioni, il rombo di quei motori che tanto amava e che lo avevano accompagnato nei suoi primi anni di professione.
“Determinate cose non dovrebbero accadere, soprattutto suoi luoghi di lavoro”, ha detto monsignor Giuseppe La Speme nella sua omelia. La nipote, intervenuta a nome della famiglia alla fine dei funerali, ha ringraziato “Tutti gli operai della Toto, tutti i presenti, tutti quelli che hanno fatto vivere le sue passioni. Sono sicura che ognuno delle persone presenti qui oggi ha ricevuto un gesto di gentilezza da lui, che si è fatto conoscere per la sua generosità e solarità”.
“Le chiamano morti bianche – ha detto la ragazza prima di rompere nel pianto – ma bianca non è l’innocenza, è il lenzuolo che ti ricopre e che copre il terrore di chi va a lavoro ogni giorno sapendo che può non tornare, che copre il dolore di chi resta”.
Insieme alla moglie, ai familiari e ai colleghi di lavoro, agli amici che condividevano con lui la passione per le moto e le auto d’epoca, presenti alle esequie anche i rappresentanti della Toto Costruzioni.
La società si è sempre detta pronta a stare accanto ai familiari di Salvatore, e a disposizione della magistratura per le indagini, che vanno avanti per capire se ci sono eventuali responsabilità o se è stata una tragedia senza colpevoli. Ieri il medico legale ha concluso l’autopsia sul corpo dell’operaio, stabilendo che è morto per lo schiacciamento del torace causato dal new jersey.
Salvatore aveva 54 anni. Era tornato da poco a lavoro, dopo 4 anni di disoccupazione, e quella sera era impegnato in ore di lavoro straordinario, che sceglieva di fare tutte le volte che poteva, per arrotondare. Quella tragica sera, però, non è tornato a casa da Francesca e dalle due figlie di lei, che aveva scelto di crescere come proprie.
Servizio di Matteo Arrigo e Alessandra Serio
Ciao salvatore sei stato un grande Amico