La denuncia dell'Unione Inquilini, che parla di sfratti annui che vanno dai 200 ai 400 casi. Calì: "Nel 2021 una situazione inimmaginabile"
Di Giuseppe Fontana e Silvia De Domenico
MESSINA – Tra le criticità vissute da tanti cittadini in città, non è da sottovalutare un’emergenza abitativa seria, difficile da contrastare ma da “abbattere” in tempi più brevi possibili. L’Unione Inquilini Messina da tempo combatte per contrastare un fenomeno rischioso e che ogni anno vede “protagoniste” dalle 200 alle 400 famiglie sfrattate. “Combattiamo tutti i giorni da anni in una città caratterizzata da grossissime contraddizioni. Non riusciamo ad avere un protocollo d’intesa che chiediamo da anni. Siamo in un’emergenza abitativa che va avanti da anni, non la consideriamo più nemmeno un’emergenza”.
“Attualmente, comprese quelle del risanamento, sono 4mila le famiglie a rischio”, continua Calì, “quindi una situazione inimmaginabile nel 2021. Ci ritroviamo con un Governo che ha bloccato licenziamenti e sfratti nel periodo pandemico senza considerare il periodo post pandemico, quando tutti i nodi verranno al pettine”. Nonostante lo sblocco degli sfratti avverrà in due tranche, lo sblocco dei licenziamenti rischia di “far perdere la casa alla gente che intanto perderà il lavoro. Ma avendola persa in un secondo momento non avranno i benefici assicurati a chi già era in emergenza abitativa”. Il rischio? “Che le città scoppino di emergenze, tagliando fuori dal centro cittadino chi non può permetterselo. Noi vogliamo soltanto che le leggi siano applicate. I morosi incolpevoli devono essere reinseriti nella capacità di potersi permettere un’abituazione e questo significa anche investire nei posti di lavoro”.
