Una lunga intervista con Placido Smedile, coordinatore regionale dei malati cronici e rari, evidenzia le criticità quotidiane dei disabili
Di Giuseppe Fontana e Silvia De Domenico
MESSINA – “Messina non è una città a misura di disabile”. Purtroppo non avevamo molte speranze su una testimonianza diversa da quella che ci fornisce Placido Smedile, consigliere della IV Circoscrizione e coordinatore regionale dei malati cronici e rari. “Se non si va a pensare a un piano generale, cercando dei fondi che possano una volta per sempre rendere la città fruibile – spiega Smedile – con un totale rifacimento degli scivoli e gli accessi per disabili non si andrà da nessuna parte”. Una lunga intervista, la nostra, con il consigliere, che quotidianamente vive la città e riscontra le difficoltà immaginabili.
Smedile parla del trasporto pubblico
Un problema strutturale, certo, ma anche di civiltà: “Mi auguro con il nuovo codice della strada che si arrivi a diminuire le infrazioni della gente, ma da quanto sto vedendo credo che tutto passi in secondo piano”. E in più, la questione del trasporto pubblico. Durante l’incontro sulla mobilità sostenibile di ieri al Palacultura, Smedile ha dato voce ai disabili in carrozzina che quotidianamente hanno grandi difficoltà a sfruttare i mezzi pubblici: “Utilizzo soltanto il tram e qualche volta lo shuttle, ma solo quando gli autisti sono in grado di abbassare il mezzo per far scendere la rampa. Hanno una sospensione fatta apposta per agevolare l’apertura della pedana, ma non tutti gli autisti lo fanno e spesso restiamo lì. Un autista donna qualche giorno fa mi ha aiutato a salire prendendomi di peso”.
Smedile: “Serve un piano generale”
“Serve un piano generale con il coinvolgimento dei disabili – conclude Smedile – se no succedono cose come sul ponte di Calderà, realizzato inizialmente senza scivoli sulle strisce pedonali. Siamo intervenuti attraverso l’intervento di una nostra amica disabile, li hanno fatti dopo e si sono scusati. Ma sono scuse inaccettabili. Fanno capire qual è il pressapochismo che tutti dimostrano riguardo a questo problema. Ci sono tanti disabili che vogliono muoversi, in strada o con i mezzi”. Il consigliere parla infine dei Peba, i Piani di eliminazione delle barriere architettoniche: “Vanno rispettati i Peba se no si va in multa. Anzi probabilmente già Messina lo è. Non so fino a che punto il Comune sia in regola. Ieri sentivo che in tutta la Sicilia, ad esempio, abbiamo soltanto il 34% delle barriere architettoniche abbattute”.
Sono un disabile che per deambulare ha bisogno della carrozzina. Ieri mi sono dovuto recare in comune per rinnovare la carta di identità. Non sapendo dove andare ho cercato di accedere dall’ingresso principale ed, oltre non aver trovato parcheggi per disabili, mi sono imbattuto nei marciapiedi senza scivoli. Camminando per le strade con le auto e arrivato all’ingresso un gentile vigile mi spiegava che l’ingresso per i disabili era in piazza Antonello e così spinto da mia moglie e passando per la strada trovo la scivola di accesso che mi fa fare il tour del comune per arrivare all’ingresso principale. Per fare questa carta di identità ho avuto bisogno di mio figlio che girava in macchina non trovando parcheggio e di mia moglie che spingeva la carrozzina nel traffico. Questo in una società civile il disabile che guida dovrebbe poterlo fare da solo. Dimenticavo, nessun cartello che indica il punto di accesso per i disabili.
Sono un disabile in carrozzina , ultimamente sono stato a Torino e sono potuto andare allo stadio con i mezzi pubblici, metropolitana e bus.
Purtroppo devo dire che li si che è possibile utilizzare i mezzi pubblici e non è necessario utilizzare l’auto per girare la città.