Il sindacato lancia l'allarme sul nuovo rischio insabbiamento e chiede chiarezza sui reali motivi dei ritardi
Lo stop per il coronavirus, poi il primo annuncio di ripresa per inizio luglio, il secondo per il 24 agosto, il terzo per il 10 settembre. Anzi già dal 1. settembre era previsto l’allestimento relativo alle misure anti Covid da adottare in cantiere.
Sono i “timidi movimenti di mezzi negli ultimi giorni” che registra la Uil Trasporti al porto di Tremestieri, “ben lontani da quella che dovrebbe essere l’attività del cantiere più importante della città”.
“Tranne questo – dicono i segretari di Uil Trasporti Messina, Michele Barresi e Nino Di Mento – non si registra purtroppo ancora oggi la ripresa dei lavori che ci auguravamo. Da qualche mese assistiamo fiduciosi ad un rincorrersi di date, comunicate dall’Amministrazione comunale, in merito alla ripresa al porto di Tremestieri ma i lavori di fatto restano fermi e la situazione comincia ad essere preoccupante con l’arrivo della stagione autunnale”.
Mareggiate e rischio insabbiamento, come ogni anno. “Nei programmi dei lavori, la sabbia doveva essere eliminata con un maxi dragaggio, che è iniziato con l’utilizzo ad intermittenza di una sola draga, ora è stato inspiegabilmente interrotto e ad oggi appare del tutto insufficiente”.
Lavori fermi, quindi ancora non c’è la prevista “trappola delle sabbie” a sud del nuovo porto. In caso di insabbiamento e necessità di un ennesimo dragaggio, “evidenti sarebbero le responsabilità dei danni cagionati per il fermo delle attività e dei lavoratori impegnati negli approdi”.
La Uil Trasporti chiede all’amministrazione comunale “di convocare con urgenza un tavolo tra tutti i soggetti interessati al fine di fare chiarezza sullo stato dell’arte dei lavori e sulle motivazioni dei ritardi, ma soprattutto una verifica di ciò che finora è stato cantierato”.
Il silenzio del Sindaco parla per lui, in questo caso some in quello dello svincolo di Giostra (che non è di sua diretta pertinenza però come lo è invece il porto).
No migranti no parole, siamo abituati a che le cose non vengano fatte, ma non riusciamo a resistere al richiamo dell’aizzatore di folle quando ci viene indicata una buona valvola di sfogo per ogni nostra paura.