Messina, l'appello disperato di una badante: "Voglio sapere com'è morto Giulio". VIDEO

Messina, l’appello disperato di una badante: “Voglio sapere com’è morto Giulio”. VIDEO

Alessandra Serio

Messina, l’appello disperato di una badante: “Voglio sapere com’è morto Giulio”. VIDEO

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lunedì 30 Agosto 2021 - 11:31

Giulio è un 60enne autistico che vive da 12 anni con la badante e che sta bene quando l'amministratrice di sostegno lo ricovera in ospedale e poi in una Rsa, dove muore dopo pochi mesi

Sara assisteva Giulio giorno e notte dal 2008 come badante, pagata dall’amministratrice di sostegno del sessantenne autistico. Per lei Giulio era entrato a pieno titolo nella famiglia: lo portava in vacanza con sé, lo portava fuori insieme ai suoi figli, aveva contribuito alle spese per sistemare la casa di Giulio dove era andata ad abitare, scalando regolarmente il costo di vitto e alloggio dal proprio stipendio.

Grazie a Sara, Giulio migliorava, diventando ogni giorno più autonomo e seguito anche, regolarmente, da un medico. Nel 2020 l’amministratrice di sostegno storico deve lasciare l’incarico e subentra un nuovo professionista nominato dal Tribunale, che a detta della badante li allontana progressivamente, fino a quando non decide di ricoverare Giulio in ospedale. In precedenza l’uomo era stato regolarmente visitato da due medici, uno dei quali nominato dalla stessa tutrice, per delle semplici piaghe da decubito: entrambi avevano detto che potevano essere curati tranquillamente a casa, nel caso con l’appoggio di un infermiere a domicilio. Nessun altro specialista ha visitato l’uomo prima del ricovero.

Dal giorno del trasferimento in ospedale Sara non ha più avuto alcuna notizia di Giulio: ha dovuto lasciare la casa dove abitavano e solo dopo pochi mesi ha saputo che l’uomo era morto. Adesso chiede alla Procura, assistita dall’avvocato Maria Carmen Pucciano, di capire perché Giulio, che stava bene, è morto così in fretta, e perché è stato ricoverato in ospedale.

Per lei è un dolore enorme, racconta, non essere andata in ospedale, sapere che Giulio è morto da solo, non essere riuscita a partecipare al funerale e non poter piangerlo neppure ora, perché nel posto a lui riservato al cimitero dalla famiglia d’origine il suo corpo ancora non c’è.

La storia di Giulio e Sara, di là della vicenda, ripropone la questione della gestione degli amministratori giudiziari da parte dei tribunali, di quello di Messina nello specifico.

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