Messina, "nostro figlio Nicholas Green vive nel cuore dei siciliani" VIDEO

Messina, “nostro figlio Nicholas Green vive nel cuore dei siciliani” VIDEO

Marco Olivieri

Messina, “nostro figlio Nicholas Green vive nel cuore dei siciliani” VIDEO

domenica 29 Settembre 2024 - 11:15

A Messina i genitori del bambino simbolo della donazione degli organi, 30 anni dopo l'omicidio

MESSINA – “La morte di Nicholas è stata difficilissima da affrontare. Il momento più duro della nostra esistenza. Ma i siciliani si sono stretti attorno a noi e questo ha reso tutto più semplice. In questi anni la donazione degli organi ha fatto passi da giganti. Ed è bello che nostro figlio sia rimasto nei cuori di così tante persone”. 30 anni dopo l’omicidio di Nicholas, Reginald e Maggie Green sono di nuovo a Messina e a esprimere questi pensieri, con il supporto nella traduzione di Andrea Scarabelli, è il padre. L’occasione è stata oggi, nell’aula magna del rettorato di UniMe, la III° International Conference “Donarte” 2024.

Era il 29 settembre 1994 quando due criminali in Calabria scambiarono l’auto dei Green per quella di un gioielliere e la crivellarono di proiettili. Nicholas, 7 anni, fu raggiunto dai proiettili mentre dormiva sul sedile posteriore. Il bambino morì l’1 ottobre, al Policlinico di Messina, e i genitori autorizzarono il prelievo e la donazione degli organi. Furono sette i beneficiari e due di loro erano presenti stamattina: Maria Pia Pedalà (“Avevo 19 anni e ho ricevuto il fegato da Nicholas”) e Francesco Mondello (“Ho ricevuto le cornee, poi sono stati necessari altri due interventi. Ma quello che conta è quanto le donazioni siano aumentate dopo la scelta dei coniugi Green”).

“30 anni fa la donazione degli organi era quasi inesistente in Sicilia”

Ha tenuto a sottolineare Maggie Green: “Io e mio marito siamo onorati di essere stati invitati a una conferenza promossa dall’ospedale dove è rinata la speranza per le persone in lista d’attesa di trapianto. In Sicilia 30 anni fa la donazione d’organi era quasi inesistente”. E ha aggiunto Reginald Green: “Sì, l’Italia era quasi in fondo alle classifiche, quando fu colpito mio figlio, e ora, invece, è nei primi posti”.

Nell’atrio del rettorato, prima dell’avvio della conferenza, tra i quadri spiccava anche il ritratto di Nicholas, realizzato da Anna Bonomo.

Ad accogliere i coniugi Green anche il sindaco Federico Basile.

L’iniziativa a Messina nel segno della donazione degli organi

La III° International Conference “Donarte” 2024 è stata promossa dalle Uoc (Unità operative complesse) Servizio di Anestesia e Uoc Rianimazione con Terapia Intensiva dell’Aou (Azienda ospedaliera universitaria) “G. Martino” di Messina. Una manifestazione che coniuga scienza e arte. Ed è stata pure ricordata Rolly Prajapati, una bambina indiana di sei anni, uccisa nel corso di una sparatoria e anche lei diventata simbolo della donazione degli organi.

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Un commento

  1. Mentre il plesso scolastico in memoria di Nicolas Green è andato perduto nell’ indifferenza totale, nel degrado assoluto…..in memoria deve essere mantenuto in vita sennò che intitolate a fare se poi ne “ammazzate” pure la memoria?????

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