L’obiettivo è quello di creare una rete tra le aziende locali, promuovendo l’operato sul territorio e favorendo l’acquisto dei loro prodotti
MESSINA. “Ambiente, lavoro e futuro”, è stato questo il tema trattato durante la “Settimana Sociale” svoltasi a Taranto, evento organizzato dalla Chiesa Cattolica, durante la quale si è parlato principalmente di transizione ecologia. Oltre mille i partecipanti, fra loro padre Sergio Siracusano, un prete di “periferia”, parroco al villaggio Cep di Messina, dove si confronta tutti i giorni con problematiche sociali, disoccupazione e con l’esodo di giovani verso il nord. Ha così ricercato in tutta la provincia di Messina delle piccole aziende che avessero un impatto sociale ed etico, e che rispettassero determinati criteri di sostenibilità economica. Non sono grandi aziende, ma piccole realtà che si sono imposte sul mercato locale, ma anche nazionale ed estero. Tante piccole storie, come una coppia che a causa della crisi economica ha perso il lavoro e si è reinventata facendo nascere un’azienda agroalimentare, e ancora chi ha fondato una sartoria sociale, chi ha rimesso a dimora dei terreni abbandonati, chi produce saponi biologici, chi porta i turisti in giro per i borghi della riviera tirrenica.
L’obiettivo è quello di creare una rete tra le aziende, per promuovere l’operato sul territorio e favorire l’acquisto dei loro prodotti. Un lavoro instancabile quello di padre Sergio, direttore dell’ufficio Diocesano per i problemi sociali ed il lavoro: “Il messaggio è per tutti i cittadini, perché è importante acquistare dalle aziende locali. Messina ha tutte le potenzialità per diventare una città migliore”.