Le testimonianze dei cittadini. Amam fatica a fornire risposte adeguate in attesa dell'esito degli interventi contro le perdite
MESSINA – È paradossale pensare come ancora oggi, nel 2024, le famiglie si trovino in totale assenza di un bene primario: l’acqua. Un problema siciliano, non solo messinese, nell’estate della siccità. Inaccettabile anche leggere, tra le righe, le innumerevoli lamentele dei cittadini che si trovano, tra l’altro, quasi costretti a dover dare spiegazioni circa il loro personale consumo di acqua. Nonostante paghino regolarmente le bollette, e anche alte. Recentemente infatti, è stato organizzato un sit-in di protesta dal comitato “Vogliamo l’acqua dal rubinetto!” a piazza Unione Europea ed è stata accolta dal sindaco dopo aver inviato una lettera aperta al primo cittadino e firmato una petizione online.
“L’acqua, alle 10 del mattino, va via. Forse anche prima. Noi sopperiamo come tante famiglie messinesi, con i serbatoi. Il nostro serbatoio è piccolo e se non stiamo attenti, nel pomeriggio, la terminiamo. Avendo figli, devi essere un po’ equilibrista. Bisogna misurare l’acqua come se fosse un vino prezioso. Fino a ieri sera, già verso la prima serata, avevamo terminato l’acqua. Questo è sempre accaduto, da diciotto anni nella mia esperienza, negli ultimi anni ancora di più”, racconta il cittadino Antonio Currò, nonché segretario dell’Unione inquilini di Messina.
“Esperienza disastrosa con l’Amam”
Un testimone racconta la sua esperienza con Amam. “La mia esperienza è quanto di più disastrosa si possa immaginare, con tecnici che riferiscono sempre che è normale così, che devo avere pazienza. Io ho fatto la sciocchezza – secondo loro – di fare un reclamo via Pec. Tra l’altro mi hanno anche detto: Perché lei si mette a mandare le Pec quando dovrebbe telefonare per fare un reclamo? Insomma, un’esperienza disastrosa”, sottolinea il cittadino, che preferisce rimanere anonimo.
“Altrove si sarebbe fatta la rivoluzione”
Prosegue il cittadino, rammaricato: “Ancora oggi Amam sostiene che in certe zone è normale che vada così. La cosa che mi colpisce è che altrove in Italia, se si paga una bolletta, si presume che il servizio funzioni. Qui è ormai diventato normale che ci siano delle turnazioni. Io posso parlare personalmente dell’esperienza di una zona in particolare, cioè il villaggio Gesso, che è ben lontano dal centro ma è sempre la città di Messina, è sempre il Comune di Messina. Ebbene, anni fa Amam negava che ci fosse una turnazione. Negli ultimi tempi è tornata a metterlo nei comunicati in cui dichiara che ci sono delle turnazioni degli orari. Anni fa sostenevano che il servizio funzionava h24. Ma la bolletta per legge si deve pagare comunque, anche quando il servizio è incompleto. In teoria, il cittadino potrebbe rivalersi per la mancanza del servizio, ma deve comunque pagare la bolletta come se il servizio fosse reale. Quando si sottoscrive un contratto con Amam nessuno ti dice che c’è una turnazione e che, in realtà, non stai sottoscrivendo un servizio come in tutta Italia che funziona realmente 24 ore su 24. Questa cosa per me è veramente fuori dal mondo. Penso che altrove ci sarebbe la rivoluzione se si dicesse che l’acqua ci può esserci solo in certi orari ma i cittadini sono, ormai, rassegnati. La situazione è sempre stata questa”.
Intanto si è insediato, già da qualche settimana, il nuovo Consiglio d’amministrazione di Amam, con presidente Paolo Alibrandi, chiamato a migliorare molti aspetti organizzativi. In attesa dei risultati degli interventi contro le perdite idriche, e allo stato attuale si sta sostituendo la condotta sotto il Quartiere Lombardo, la partecipata ha avuto difficoltà quest’estate a dare risposte immediate ai cittadini che vivevano, e alcuni ancora vivono, l’emergenza idrica.
“La bolletta devo pagarla lo stesso”
Aggiunge l’utente, presente al sit-in di protesta davanti al Municipio: “Amam si è offerta di mandarmi un’autobotte. Mi hanno detto che sarebbe stato meglio però che il serbatoio lo mettessi vicino alla strada. Gli creavo problemi a mettere un tubo un po’ più lungo per arrivare alla cisterna… A me sembra assurdo. Ci mancava poco che mi suggerissero di spendere dei soldi per mettere un serbatoio vicino alla strada per agevolare l’autobotte. Ma perché queste spese dovrebbero essere a carico mio? A me questo sfugge, perché la bolletta devo pagarla lo stesso, indipendentemente da tutto questo. E questa è la cosa che mi lascia senza parole”.
Basile: “Sulle perdite d’acqua noi al lavoro dopo 30 anni d’immobilismo”
A sua volta, ha più volte sottolineato il sindaco Federico Basile: “Stiamo facendo oggi un lavoro che recupera trent’anni d’immobilismo. Avremmo avuto la possibilità d’utilizzare fonti di finanziamento per fare altro ma, nel campo dell’acqua a Messina e delle perdite, lo sforzo progettuale è stato grande e avviato dal 2018″.
Basile non si può proprio sentire. Loro al lavoro con quali risultati? Mai così tanti disagi!
Ricordo che una volta c’era una norma di Legge che stabiliva che i Comuni o le Partecipate non potevano emettere bollette di pagamento se l’acqua non è potabile. Risulta a tutti che ancora l’ASP di Messina non abbia certificato la Potabilità dell’acqua sin da Settembre.
Mi chiedo esiste ancora questo obbligo di Legge sulla Potabilità dell’acqua?