Il presidente dell'azienda, Pippo Lombardo, spiega i risultati raggiunti e quelli da centrare nell'anno in corso: dalle scuole alle mini-discariche, i rifiuti sono un problema "culturale"
di Silvia De Domenico e Giuseppe Fontana
MESSINA – “Il 2021 ha testimoniato che la nostra strategia ha funzionato”. Pippo Lombardo, presidente di Messinaservizi, si è soffermato ai nostri microfoni sui risultati della raccolta differenziata e sui progetti futuri dell’azienda. Tanti i problemi legati ai rifiuti a Messina, con un passaggio dai cassonetti al porta a porta che ha creato tante polemiche nella cittadinanza e quelle mini-discariche che ancora oggi, soprattutto in periferia, si formano costantemente.
Lombardo: “Nel 2022 vogliamo migliorare”
“L’eliminazione dei cassonetti in tutta la città – spiega Lombardo – ha fatto balzare la percentuale di raccolta differenziata dal 10 per cento di quando siamo arrivati a una media annuale nel 2021 che chiuderemo a oltre il 40 per cento, di oltre il 50 negli ultimi sei mesi. Solo eliminando i cassonetti si potevano ottenere questi risultati. Il 2022? La strategia è migliorare ancora e ci proveremo incentivando i progetti che già avevamo avviato prima della pandemia”. Il Covid ha frenato alcuni dei piani di Messinaservizi: “Ci ha limitato nei movimenti. Avremmo voluto andare scuola per scuola, di ogni ordine e grado, affinché fossero proprio i ragazzi a sperimentare la raccolta. Poi loro stessi avrebbero portato a casa le regole, spiegando ai genitori come fare la raccolta differenziata. Speriamo si possano allentare le restrizioni del Covid e così riusciremo a tornare nelle scuole”.
Mini-discariche: la repressione e le telecamere non bastano
Capitolo discariche. Per Lombardo l’utilizzo delle telecamere ha già rallentato un fenomeno che purtroppo ancora oggi è vivo e vegeto, soprattutto nelle periferie della città ma non solo. Un problema anche culturale, secondo il presidente di Messinaservizi: “La strategia della repressione con le telecamere sta funzionando. Ora stiamo facendo meno raccolta rispetto a quanto ne facevamo qualche mese fa. Ma non è questa l’unica soluzione, mi auguro che nel tempo non ci sia più la necessita di reprimere questo malcostume. Perché vorrebbe dire che culturalmente sarà entrato nella società quel buon senso civico che fa capire di non buttare i rifiuti in giro”.
Al di là dell’incivilta’ di molti messinesi che buttano di tutto per strada…resta un fatto eclatante che nessuno, compreso il presidente di Messinaservizi, voglia evidenziare…la città è sporca proprio per la mancanza da tempo, dello spazzamento regolare delle strade e vie delle città..
Come la scerbatura fatta una volta all’anno o in più anni…non porta a nulla visto che l’erba ricresce rapidamente specie nei periodi autunnali ed invernali..!
Condivido il commento e aggiungo…. anziché andare scuola per scuola affinché i ragazzi insegnino agli adulti ( che tra l’altro SANNO BENISSIMO come si fa perché nelle scuole viene fatta correttamente)che faccia un lavoro di PULIZIA costante sul territorio perché in tanti anni non si era mai vista la città così sporca 😱…… in questo periodo di PANDEMIA COVID dove ci viene raccomandata l’IGIENE, INVECE ,si sta aggravando la condizione igienico sanitaria del territorio con la prolificazione tra l’altro di grossi topi che scorazzano in pieno giorno tra i rifiuti 😤😡😖e da sottolineare pure la mancata PULIZIA dei contenitori delle deiazioni canine che vanno ancora di più a peggiorare🤢 …. qua non è una questione di malcostume ma di MALFUNZIONAMENTO 😡