A gennaio 2020 superato il 35% di differenziata. I vertici di Messina servizi bene comune spiegano quanto fatto e guardano avanti
All’assessore regionale all’energia Pierobon, durante la seconda fase della visita, hanno snocciolato i dati della raccolta differenziata nell’impianto di Pace. Numeri che hanno fatto uscire Messina dalla “black list” dei comuni inquinanti, lasciando alle spalle Palermo e Catania.
A Messina raccolta differenziata al 35%
Per Pippo Lombardo, presidente di Messina Servizi Bene Comune, un risultato positivo, frutto di un impegno comune. Oltre 10 mila tonnellate di differenziata nel 2019 e si punta a raddoppiare nel 2020. Nel solo mese di gennaio 2020 la raccolta differenziata è arrivata a quota 35%. Eppure, nell’estate del 2018 eravamo al 15%. A Pierobon quindi è stata chiesta attenzione per poter potenziare gli impianti e raggiungere ulteriori traguardi. Il nodo resta però il trattamento dell’umido, che attualmente pesa per i costi dal momento che non viene effettuato a Messina. Non a caso una delle tappe è stata al depuratore di Mili nell’intento di avviare un percorso che porti alla soluzione delle criticità.
Con la raccolta differenziata non s’inquina e si guadagna
All’assessore sono stati illustrati gli impianti ma anche il sistema adottato per la raccolta differenziata e la campagna d’informazione lanciata nei mesi scorsi. “Dovrebbero emularvi” ha commentato Pierobon. C’è un altro dato positivo che Lombardo continua a sottolineare: “La differenziata non soltanto aumenta, ma ci consente di guadagnare…..”
Quando è ora di guadagnare, guadagnano loro, quando è ora di pagare paghiamo noi!