Messina si tinge di arcobaleno. Hanno sfilato "diritti d'amare" e voglia di libertà VIDEO

Messina si tinge di arcobaleno. Hanno sfilato “diritti d’amare” e voglia di libertà VIDEO

Silvia De Domenico

Messina si tinge di arcobaleno. Hanno sfilato “diritti d’amare” e voglia di libertà VIDEO

domenica 21 Luglio 2024 - 07:00

Meno affluenza rispetto allo Stretto Pride dello scorso anno. Mille persone hanno seguito il carro colorato da Piazza Antonello fino al Municipio

servizio di Silvia De Domenico

MESSINA – Colori, musica e amore. Ma soprattutto la gioia di poter essere se stessi e l’esigenza di urlare i propri “diritti d’amare”. Lo slogan della quarta edizione dello Stretto Pride ha accomunato tutti i presenti. Single, coppie o famiglie: il popolo arcobaleno ha sfilato compatto per le vie della città da Piazza Antonello fino al Municipio. Un corteo ordinato, chiassoso e in festa. Perché il pride è orgoglio, ostentazione e libertà. Lustrini, paillettes, lingerie e tutti i colori dell’arcobaleno. Osare senza essere giudicati.

stretto pride 2024

Tante famiglie “tradizionali” e arcobaleno

In mezzo a tanti ragazzi anche alcune famiglie con bambini. Famiglie cosiddette tradizionali ma anche arcobaleno. C’era chi portava sulla maglia lo slogan “E’ l’amore che crea la famiglia” e chi teneva alta la bandiera di “Arcigay”.

Pomeriggio torrido e gioioso. Un migliaio persone in corteo

Un pomeriggio molto caldo ma di gioia. C’è stata meno affluenza rispetto allo scorso anno, probabilmente anche a causa delle alte temperature. I responsabili della sicurezza hanno contato poco meno di un migliaio di persone.

Il gruppo organizzativo Omd ha ringraziato l’Amministrazione presente alla manifestazione. C’erano il sindaco Federico Basile, gli assessori Liana Cannata, Alessandra Calafiore e Massimo Finocchiaro. E poi le sigle sindacali Uil, Cisl e Cgil e il Partito Democratico. Motore dell’organizzazione anche quest’anno il presidente di Arcigay Rosario Duca.

Vedi qui la galleria fotografica 👇🏻

Articoli correlati

8 commenti

  1. Diogene Laerzio (di oggi) 21 Luglio 2024 09:29

    pero’ ….è curioso come alla fine, prevalga sempre il sesso femminile. Cioè, la ricerca della grazia, della bellezza, delle movenze, della moda, appunto, proprie del sesso femminile. In altre parole, è come se tanti maschi, si sentano, invece, in pieno, donne.
    E viceversa, vi sono donne, che, al contrario, nel loro animo, vivrebbero molto meglio in un corpo maschile. Vi ricordo appena, che nel mondo latino e greco, l’omosessualità era un aspetto di quei mondi. Ed oggi, nessuno si scandalizza a leggere i versi di Saffo.

    7
    5
  2. Non c’è dubbio che il principio di libertà debba essere condiviso con tutti insieme al rispetto dell’altro, è non c’è dubbio che dobbiamo affermarsi in ogni circostanza, ma perché, parlo del giornalista che scrive, etichettare le famiglie come “cosiddette tradizionali“!! gli stessi principi, che comunque hanno regolato la vita in natura (animale, vegetale, unicellullare, ecc..) da milioni e milioni di anni sulla terra oggi non valgano più!!!!!
    Etichettare è comunque e sempre uguale a giudicare……. il solito vizio dal quale comunque non riusciamo a liberarci!!!!!

    8
    7
  3. La mia idea è che queste manifestazioni innalzano muri sempre più alti con la parte di società che li discrimina.

    5
    4
  4. Fermo restando che ognuno è libero di essere ciò che si sente di essere, la mia idea ,invece, caro Marco è che queste manifestazioni alzino il muro sempre più in alto discriminando la parte di società che non la pensa e non è uguale a loro, poiché sono proprio loro a discriminare per primi gli etero e le famiglie e non avere rispetto per il credo cristiano, come abbiamo avuto modo di vedere anche ultimamente in altre loro manifestazioni trasformandole in veri e propri circhi! Per fortuna ci sono tanti di loro che ,invece, hanno un pudore e senso civico che esalta la loro persona. Se avessero coraggio dovrebbero manifestare in paesi dove veramente non hanno alcun diritto, come i paesi musulmani! Anche basta direi! Chissà come mai non lo fanno! Io qualche risposta la avrei.

    4
    4
  5. W il carnevale fuori stagione..

    3
    3
  6. Più limoni ,meno meloni🤔ma non è discriminante per i meloni🤣…..se questo è manifestare la libertà direi che siamo per davvero alla frutta😏🙄…..

    3
    3
  7. I cristiani ce l’hanno nel sangue l’ideale del proprio martirio.
    Non riescono a non vedersi come vittime di qualcun altro.
    Deve essere un retaggio storico.
    Io penso Sera che questi movimenti al di là degli eccessi, minano le fondamenta del cattolicesimo che spesso ha fatto leva sui sensi di colpa delle persone veicolandoli attraverso il sesso.
    Eliminati i sensi di colpa ed i tabù salta anche il potere di controllo sulle persone.
    Per me rappresentano l’estremizzazione del concetto di libera chiesa in libero stato, idea che la chiesa fatica ancora parecchio a digerire.
    Le ricordo in oltre che le pratiche omosessuali erano punite dalla chiesa e le confessioni estorte con torture agghiaccianti.
    Solo da poco i metodi sono cambiati.
    L’atteggiamento probabilmente no.
    Il riferimento ai paesi islamici dunque non solo non è corretto perché l’islam non credo sia monolitico come pensano quelli come lei, ma è anche fuorviante nella misura in cui serve a distogliere dalle colpe di altri.

    4
    5
  8. Per completare il discorso Sera se la memoria non mi inganna il termine dispregiativo “finocchio” deriverebbe dalla pratica della santa inquisizione di spargere i semi di questa pianta sui corpi delle vittime mandate al rogo.
    Amen.

    3
    2

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Premi qui per commentare
o leggere i commenti
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Via Francesco Crispi 4 98121 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007