Due pasticceri e un mastro fornaio raccontano l'esperienza delle precedenti edizioni: "Alle fine delle 4 giornate hai un amico in più"
servizio di Silvia De Domenico
MESSINA – Francesco Arena, Isacco Morabito e Daniele Bonansinga raccontano gioie e dolori delle passate edizioni del Messina Street Food Fest. Ogni anno le ore di lavoro sono tante, le lunghe file del pubblico fanno crescere tensione e adrenalina ma l’affetto della gente li ripaga di ogni fatica.
Il mastro fornaio e ambasciatore del gusto Arena ha da poco conquistato le due rotelle della prestigiosa guida Gambero Rosso per la sua focaccia tradizionale, ma a piazza Cairoli porterà un’altra prelibatezza.
Isacco Morabito, titolare dell’attività Dolci tentazioni, è l’espositore più affezionato alla manifestazione: partecipa da ben 5 anni e di ogni edizione porta nel cuore un bellissimo ricordo. Quest’anno la classica ciambella americana lascerà il posto alla “Bomba dello Stretto”. In occasione della presentazione della quinta edizione ha realizzato con pasta di cioccolato e sfoglia il logo dell’evento e la mascotte Bracioleone. Tutto fatto a mano e commestibile.
Daniele Bonansinga è il pasticcere che nella prima edizione si è aggiudicato il premio come dolce più degustato, con più di 3.000 pezzi di setteveli al bicchiere.
Panem et circenses.
La storia si ripete.
Buonasera, sono d’accordo per lo spostamento ma la cosa che non condivido è che questa manifestazione non è aperta a tutti, ci sono ristoratori e ristoratori, ma è anche vero che l’espositore oltre a pagare la casetta deve dare una percentuale sugli incassi, che fatto da un imprenditore potrebbe essere giustificato, ma fatto da un responsabile di categoria che dovrebbe aiutare gli esercenti e non affossarli mi sembra veramente assurdo, ma questa è Messina, spero che qualcuno delle istituzioni metta un po’ di ordine.