Martedì l'inaugurazione del nuovo reparto di Radioterapia oncologica, la scorsa settimana di quattro sale operatorie. "Ma sono diversi i cantieri ancora aperti..."
Servizio di Carmelo Caspanello (riprese e montaggio Silvia De Domenico)
MESSINA – Domani, martedì, al Policlinico (Padiglione E) verrà inaugurato il nuovo reparto di Redioterapia oncologica. La scorsa settimana era stato inaugurato il nuovo blocco operatorio, che conta quattro sale ed altri ambienti pre e post operatori. Un investimento, quest’ultimo, di quasi due milioni e mezzo, che fa parte di un progetto complessivo di 25 milioni di euro.
Rettore, in cosa consiste?
“Abbiamo pronto un progetto – spiega il rettore, Salvatore Cuzzocrea – per rifare tutte le sale operatorie. C’è un bando Mef che consente il potenziamento di queste attività per la ricerca e ci vogliamo presentare per ottenere questo finanziamento dal ministero”.
E’ previsto un cofinanziamento…
“Sì, dall’ente che fa la proposta ed è di circa 8 milioni di euro. Io ho chiesto all’assessore regionale Ruggero Razza, e conto nella sua sensibilità più volte già dimostrata (da lui e dal presidente Musumeci) per ottenere questo finanziamento di 8 milioni. Così potremo realizzare gli interventi, secondo le regole vigenti, in tutte le sale operatorie. E come dice il commissario straordinario del Policlinico, questa è la normalità. Al centro del progetto, insieme alla didattica e alla ricerca, ci sarà sempre il paziente, l’assistenza. Questa è la caratteristica per cui le Università investono in aziende sanitarie come storicamente abbiamo fatto con il Policlinico e con il Papardo con il corso di laurea in Medicina e chrurgia”.
Le prossime tappe?
“Intanto il nuovo reparto di Redioterapia oncologica, ma ce ne saranno altre. Ci saranno le sale operatorie del Padiglione E, speriamo di finire il padiglione A, che era fatiscente quando io ho iniziato il mio mandato e oggi oggetto di massiva ristrutturazione in dee parti: aule e spazio per gli specializzandi, comprese le residenze per gli studenti che vogliono studiare in questo grande blocco della didattica della nostra università. E non solo. I progetti in cantiere sono tanti e adesso dopo tre anni cominciamo a vedere i frutti”.
soprattutto consiglierei al rettore di spronare la regione affinche possa indire concorsi per assumere nuovo personale piu giovane e meno invalido e di mandare in pensione e in riposo chi nn riesce piu a svolgere la propria attivita specialmente quella dell’assistenza ai pazienti.