Messina vista con gli occhi di un fuori sede: “La città sta migliorando” VIDEO

Messina vista con gli occhi di un fuori sede: “La città sta migliorando” VIDEO

Ilaria Mangano

Messina vista con gli occhi di un fuori sede: “La città sta migliorando” VIDEO

martedì 31 Dicembre 2024 - 08:30

Il messinese Santi Enrico Bruno lavora a Milano. "Vivere fuori ti abitua anche a vedere le cose da diversi punti di vista"

MESSINA – Lasciare la propria terra non è mai semplice, ma a volte è necessario per realizzare i propri sogni. Questo è ciò che ha spinto Santi Enrico Bruno, messinese di nascita e milanese, ormai, di adozione, a lasciare la propria città. “Andare via, lasciare la propria città, i propri amici, i propri parenti non è mai una scelta facile. Durante i miei vent’anni ho investito tanto in questa città perché ne ho sempre riconosciuto l’immenso potenziale che ha. Ho deciso di lasciare Messina quando ho capito di aver bisogno di nuovi stimoli, di riuscire a vedere il mondo da un’altra prospettiva. E così sono andato via per proseguire gli studi e poi ho iniziato il mio percorso lavorativo. L’idea di lasciare Messina era legata al sogno di tornare, quindi di apprendere più competenze possibili per poi provare a investire qua. Un sogno che continua ad essere oggi vivo dentro di me. Ancora non credo di tornare in città. Sono partito con la volontà di riuscire a diventare, grazie anche alle esperienze accumulate fuori Messina, la miglior versione di me dal punto di vista anche professionale. Un percorso iniziato circa 6 anni che ancora, però, non ritengo completo”, racconta.

Messina vista con occhi diversi

Santi torna spesso a Messina, soprattutto durante le vacanze. Spiega: “Devo dire che è innegabile che per gli occhi di un fuori sede Messina è in continuo miglioramento. Questo sicuramente grazie a quelli che sono stati i fondi stanziati dal governo per quanto riguarda il Pnrr, Piano nazionale per la ripresa e resilienza. Vediamo una Messina che strizza anche l’occhio all’innovazione. Una città più pulita grazie all’impegno nella raccolta differenziata, una città che cerca di intraprendere la strada delle città europee, quindi più a misura d’uomo con isole pedonali e parcheggi. Inoltre, un incremento importante dei mezzi pubblici, una cosa che a Messina tendenzialmente non siamo mai stati abituati a vedere. Il percorso intrapreso da questo punto di vista sicuramente è positivo”.

“Mai vista come una città delle opportunità”

“Messina – prosegue – non viene mai vista come una città delle opportunità. Vivere fuori ti abitua anche a cercare di vedere le cose da diversi punti di vista. Messina ha tantissime opportunità di crescita. La Sicilia in generale è un territorio, un tessuto culturale, un tessuto aziendale ricco di Pmi (piccole e medie imprese). Questo è un problema, ma al contempo un’opportunità. L’opportunità è quella per l’amministrazione, per le istituzioni ma anche per le singole aziende di riuscire a generare networking. Al nord si riesce a generare con maggiore facilità. Insomma, riuscire a far sì che le aziende riescano a collaborare tra di loro per crescere insieme. E su questo io sono convinto che tutto il mondo dei fuori sede, di cui Messina è particolarmente ricco, possa aiutare a supportare questa crescita di aziende, quindi questa contaminazione con gli eventi”.

Un altro punto di forza su cui la città può e deve puntare è il turismo: “Messina può e deve guadagnare attrattività. Messina è il primo porto crocieristico della Sicilia e settimo in Italia, nel 2023. Solo un anno prima era decimo. Il turismo crocieristico è un turismo che continua ad evolversi, continua ad aumentare per la città e anche questa è una opportunità che la nostra città non può permettersi di non cogliere. Bisognerebbe lavorare su questo con una maggiore sinergia tra istituzioni e cittadini per assicurarci un futuro più dinamico e inclusivo”, sottolinea il fuori sede.

“Sono per il no ponte”

Per la calda questione del ponte sullo Stretto di Messina, Santi Enrico Bruno prende una chiara posizione. “Personalmente sono per il no ponte. Giusto ieri mi trovavo a Torre Faro e nel momento in cui ti trovi davanti questa bellezza non vuoi vedertela strappare via. Chiaro che il ponte probabilmente porterebbe, da un punto di vista economico, soldi alla città. Al contempo però distruggerebbe quello che è il nostro motivo di vanto maggiore: tutta la zona dello Stretto. Ci basta guardare lo stretto per capire cosa perderemmo. Per cosa poi? 20 minuti di traghetto? Credo che possiamo sopportarli”, conclude.

8 commenti

  1. È certamente più facile andarsene che restare! è quanto hanno fatto nell’ultimo ventennio migliaia di giovani lasciando il vuoto al posto di quella generazione che avrebbe inciso in modo efficace sul miglioramento della vita, sociale e culturale, della Città. È se oggi a Messina si percepiscono piccoli segni di miglioramento, non c’entra nulla né il PNR né altro tipo di risorse, è dovuto solo alla tenacia dei pochi che per motivi diversi (anche economici) sono rimasti a Messina e che con grandi sacrifici, con il lavoro, la famiglia e la comunità a cui appartengono hanno contribuito e tutt’oggi contribuiscono, al miglioramento della vita nella nostra bellissima Città! Non biasimo certo chi è andato via sia chiaro, apprezzo certamente chi torna e legge il miglioramento, ma dispensare consigli non è proprio il caso!!!!!

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  2. …credo che si debba togliere gli occhiali ! Alto Atesino di adozione anch’io sono via da Messina da 62 anni ad oggi e rientri ne ho fatti a centinaia, ed anche lunghi, mesi … premesso che il miglioramento di Messina non si misura (per il momento) con il ponte, esistono nel miglioramento innegabile sbilanciamenti terrificanti … a cominciare dall’assenza dell’ordine pubblico … gli addetti alla pulizia o non hanni i soldi o non sanno come si pulisce una città, che ad OGGI è lurida e non migliora… il trasporto pubblico è RINNOVATO IN TOTO (a parte l’eterna lagna del TRAM) ma nessuno vuole parlare dell’incremento di passeggeri e del costo di gestione e del relativo finanziamento sicuramente in deficit … i lavori dei cantieri dimostrano l’estrema fragilità del sistema di programmazione e controllo …

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  3. È vero, la città è migliorata. Più ordinata, più pulita.

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  4. sei sicuro di non avere problemi alla vista?

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  5. In peggio…..🤣

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  6. .. il PNR non ha inciso, ma il PNRR ha inciso, e come se ha inciso, sostenere il contrario, per me non è corretto.

    Riguardo il Ponte mi trovo pienamente d’accordo!

    Messina è una grande città e accoglie tutti anche i fuori sede e chi per lavoro ha dovuto lasciare questa bellissima città che sta uscendo dall’oblio e i segni sono evidenti!

    Avanti così!

    Dispensi consigli e suggerimenti, per me sono ben accetti Sig. Santi Enrico Bruno

    Buon anno a tutti!

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  7. Bentornato al sud 1 Gennaio 2025 11:13

    Io sono tornato dopo 20 anni… La città è cambiata è vero…ma continua a non offrire occupazione…solo lavoro in nero e/o sottopagato… Lavori da operaio/manovalanza… Non esistono aziende in città… Non esistono lavori/aziende/studi specializzati.
    Si attende l i-hub dal punto di vista tecnologico ma nulla si muove…
    Meglio non tornare al momento ..

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  8. La citta’ e’ migliorata su cose macroscopiche (trasporto pubblico, baracche, posteggi, spazzatura) ma continua a essere scandalosa per quanto riguarda le condizioni delle strade, la vigilanza sul territorio, la sicurezza stradale, cafonaggine dei cittadini, spazzamento. Strade con strisce divisorie e pedonali invisibili; selvaggi su moto e auto; buche stradali ovunque; Vigili fantasma.
    Forse la citta’ sta migliorando in qualcosa, ma i missinisi sunnu sempri i stissi.

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