La Guardia di Finanza ha scoperto scarichi illegali nel fiume Postoleone
MONGIUFFI MELIA – I finanzieri del comando provinciale di Messina hanno scoperto lo sversamento di acque reflue fognarie nel fiume Postoleone, che scorre sui monti peloritani ed attraversa il bellissimo omonimo canyon, luogo conosciuto tra gli appassionati di escursioni, in territorio di Mongiuffi Melia, causato dal cattivo funzionamento del ciclo di depurazione. L’impianto comunale è stato sequestrato.
In particolare, l’operazione anti-inquinamento, eseguita dalle Fiamme gialle della compagnia di Taormina e coordinata dal gruppo di Messina, si inserisce in un più ampio monitoraggio del territorio, caratterizzato da località di straordinaria bellezza, uniche nel loro genere e, per questo, più necessitanti di particolare attenzione in termini di più penetranti controlli in materia di tutela ambientale.
In tale contesto, nei giorni scorsi, i militari della Guardia di Finanza di Taormina hanno eseguito mirati sopralluoghi in più siti naturalistici del territorio della circoscrizione di servizio del reparto, rilevando la contaminazione ambientale oggi repressa, riconducibile al malfunzionamento e cattivo stato di manutenzione e gestione dell’intero impianto di depurazione delle acque reflue provenienti dal sistema fognario comunale.
Nell’alveo del corso d’acqua, è stato rilevato, in spregio alle più basilari norme ambientali, il non autorizzato sversamento di reflui non depurati, provenienti dalla condotta che porta le acque sino alla vasca di decantazione del depuratore.
Sono stati avviati specifici approfondimenti, finalizzati a perimetrare meglio quanto visivamente riscontrato. L’analisi della documentazione sell’impianto di depurazione, acquisita presso l’Ufficio tecnico comunale, avrebbe consentito di accertare come, oltre all’assenza di auto-analisi (prevista per legge) delle acque in ingresso ed in uscita dall’impianto, come mancasse totalmente l’autorizzazione allo scarico dei reflui fognari nelle acque superficiali, in quanto scaduta nel 2008 e non più concessa dalla Regione Sicilia.
In attesa di interessare gli organi competenti per l’analisi delle acque, dunque, l’impianto è stato sottoposto a sequestro preventivo. Il provvedimento è stato convalidato dalla Procura della Repubblica di Messina, a cui è stata segnalata la posizione di tre responsabili, per le ipotesi di reato di “inquinamento ambientale, getto pericoloso di cose ed omissione di atti d’ufficio”.
L’odierna operazione – che fa seguito a quella conclusa qualche settimana fa, congiuntamente al personale del Commissariato della Polizia di Stato di Taormina, col sequestro del depuratore del Comune di Giardini Naxos – testimonia, ancora una volta, la grande sensibilità ambientale e l’impegno quotidiano della Guardia di Finanza e della Procura della Repubblica di Messina al servizio della collettività, anche e soprattutto nell’importante settore della tutela della salute pubblica, del patrimonio paesaggistico e dell’ambiente.