La mostra Super-Serie "Madonne": un progetto per le donne vittime di violenza

La mostra Super-Serie “Madonne”: un progetto per le donne vittime di violenza

Giuseppe Fontana

La mostra Super-Serie “Madonne”: un progetto per le donne vittime di violenza

giovedì 10 Novembre 2022 - 17:00

Inaugurata a Palazzo Zanca, "offre" ai cittadini 10 opere, tutte in vendita per scopi benefici. Non si tratta di Madonne classiche, ma di reinterpretazioni pop

di Giuseppe Fontana, riprese e montaggio Silvia De Domenico

MESSINA – A Palazzo Zanca è stata inaugurata la mostra Super-Serie “Madonne”, dell’argentina Michel Oz e promossa dal maestro Alex Caminiti e Max Scaringella con la direzione artistica e curatela di Carlo Ciuffo. In una Messina che strizza l’occhio all’internazionalità, il sindaco Federico Basile e le assessore Liana Cannata e Alessandra Calafiore hanno risposto presente all’idea di esporre i 10 dipinti dedicati alla Vergine Maria. Non si tratta però di una semplice mostra, ma di una fusione tra l’immagine classica delle Madonne e la modernità fatta di cartelloni e rifiuti, per lanciare un messaggio forte.

I proventi saranno devoluti a Pangea onlus

La Madonna, al di là delle diversità, rappresenta la donna e come tale la difende, da un mondo che troppo spesso la vede vittima di violenza e abusi. E per questo la mostra nasce anche con la collaborazione con Fondazione Pangea onlus, organizzazione no profit, lavora per favorire lo sviluppo economico e sociale delle donne, delle loro famiglie e delle comunità circostanti e a garantire i diritti umani in generale e quelli delle donne. La mostra è visitabile fino a febbraio 2023 e ogni quadro sarà acquistabile: i proventi saranno devoluto all’associazione, che aiuterà le donne vittime di violenza.

Michael Oz: “Volevamo aiutare le donne”

Il progetto filantropico viene spiegato dallo stesso Michael Oz: “I fondi saranno devoluto a Pangea onlus. Vogliamo aiutare le donne in difficoltà, fare qualcosa per loro attraverso l’arte. Sono Madonne classiche reinterpretate con frammenti urbani, in chiave pop. E questi frammenti provengono da Berlino, Buenos Aires, Roma e qualcosa anche da Messina. Sono collage di stratificazione creati su cornici esistenti, è tutto un riuso, un riciclo. Nulla si crea e si distrugge ma tutto si distrugge”. L’opera che coinvolge Messina è la Madonna di Orfei: “Sì, il frammento è stato preso qui 4 o 5 anni fa”.

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