Sul fenomeno delle mogli per procura lo spettacolo-manifesto dello Stabile di Catania
E’ una storia di sofferenza, riscatto, speranza. Una storia senza dati, senza documenti, ricostruita per empatia emotiva e ricerche testarde, intrisa di memorie, fotografie sgranate e lessico familiare. E’ la storia delle “mogli per procura” che partendo da sperduti paesini della Sicilia affrontano l’oceano per approdare in una terra sconosciuta nelle braccia di un uomo che non hanno mai visto prima. Il Teatro Stabile di Catania ne ha fatto uno spettacolo che è anche un manifesto, posto al centro della stagione dedicata a “Donne, l’altra metà del cielo”.
Nove minuti in video firmati iTAM e Sincromie/Almost True raccontano il dietro-le-quinte de La nave delle spose, regia e impianto scenico di Giuseppe Di Pasquale, progetto drammaturgico a quattro mani di Lucia Sardo, anche in scena insieme con Miko Magistro, ed Elvira Fusto, costumi di Marella Ferrera, musiche di Mario Incudine, coreografie di Donatella Capraro.
Il video è on web sul sito dello Stabile (http://www.