Al centro delle critiche formulate da partiti della Sinistra radicale e sindacati di base, le politiche economiche (e non solo) del Governo in carica
REGGIO CALABRIA – Era il giorno del No Draghi Day. In Calabria, due le manifestazioni previste in simultanea ieri pomeriggio: a Cosenza e a Reggio Calabria.
A Reggio, più esattamente nella centralissima piazza Camagna, è andata in scena con un numero molto ristretto di partecipanti la manifestazione reggina. Questo, malgrado le sigle promotrici fossero un bel po’ (Cobas, Usb, Orsa e Fuori mercato) e i partiti politici aderenti anche di più, da Potere al popolo al Partito comunista, dal Movimento per la rinascita del Pci a Rifondazione comunista al Partito comunista dei lavoratori…
Le rivendicazioni mettevano al centro l’occupazione e lo sblocco dei licenziamenti, il caroprezzi e lo sfruttamento agricolo – specialmente dei migranti – e in definitiva il contrasto a quello che viene visto come un disegno autoritario dai promotori del No Draghi Day.
Ma vediamo le interviste audiovideo rilasciate a Tempostretto, in ordine, da:
– Peppe Marra (sindacato Usb)
– Pino Siclari (Partito comunista dei lavoratori)
– Enzo Fascì (Movimento per la rinascita del Pci)
– Franco Adamo (segretario regionale del Partito comunista)