In questo libro, sono riportate storie di magistrati, imprenditori e comuni cittadini che hanno avuto il coraggio di "guardare" negli occhi le mafie
Un libro dedicato al ricordo. Al ricordo di quelle persone che hanno avuto il coraggio di guardare negli occhi le mafie e che non si sono piegate alle loro logiche. E’ l’ultimo lavoro realizzato dal Procuratore della Dda di Catanzaro, Nicola Gratteri , “Non chiamateli eroi, Falcone e Borsellino e altre storie di lotta alle mafie”. Un libro scritto insieme ad Antonio Nicaso, giornalista scrittore e profondo conoscitore dei fenomeni mafiosi, che stanno presentando in numerose piazze calabresi.
Un libro rivolto in modo particolare ai giovani, con dei messaggi contro la ‘ndrangheta e le mafie in generale e per continuare a lottare nel nome di chi si è sacrificato. Oltre alle storie di Giovanni Falcone e di Paolo Borsellino , “sono narrate anche le vite di ragazzi e adulti attraverso le quali scorre il filo rosso della lotta alla criminalità organizzata”, si legge nella descrizione del libro. “Una storia che rischia di scomparire. Una storia che, al contrario, deve diventare patrimonio di tutti. Si narrano, per esempio, la vite di Giuseppe Di Matteo, Libero Grassi, Peppino Impastato, Giorgio Ambrosoli, padre Pino Puglisi, Gelsomina Verde, Lea Garofalo, Giuseppe Letizia”.