Al secondo piano del Pronto Soccorso le donne vengono supportate anche psicologicamente
servizio di Silvia De Domenico
MESSINA – Una stanza dalle pareti tutte rosi. Quadri che ritraggono il “No alla violenza” e le scarpette rosse, simbolo delle donne che non ci sono più. Una poltrona che rappresenta quel “Posto occupato” da chi è stata maltrattata, abusata o uccisa. Una postazione per la visita ginecologica e una doccia per lavare via l’orrore della violenza sessuale subita.
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Personale formato e rete antiviolenza
Ad accoglierci nella nuova sala rosa del Pronto Soccorso del Policlinico di Messina è la dottoressa Elena Barbaro. “Qui accogliamo le vittime di violenza di genere”, racconta. Nel vecchio Pronto Soccorso c’era già un’area dedicata alle donne ma non era così bella e accogliente. “Tutto il personale è formato e anche la rete che ci circonda, fatta di Forze dell’ordine e associazioni, funziona bene”, aggiunge Barbaro.
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“Spesso ci prendiamo cura anche dei figli delle vittime”
Ai medici e agli infermieri dedicati è capitato spesso di occuparsi anche dei bambini delle donne vittime di violenza. “Spesso le mamme si presentano qui con i figli e il nostro compito è farli sentire al sicuro mentre sono qui”.
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