L'incontro promosso da Coraggio Italia per il candidato Presidente del centrodestra è stato l'occasione per esporre alcuni punti-chiave del programma
L’iniziativa Se cresce la Calabria, cresce l’Italia tenutasi ieri ad Altafiumara è stata anche una delle non frequentissime occasioni pubbliche nel Reggino per Roberto Occhiuto.
Che anche in altre “piazze” calabresi, per la verità, a confronto d’altri candidati alla Presidenza della Regione non è che stia girando tanto.
Ecco che la possibilità d’incontrare “la sua gente”, per Occhiuto, s’è trasformata anche in una chance per esporre alcuni punti-cardine della sua personale piattaforma programmatica.
«Le ‘ndrine? Ci fanno schifo»
«Qui in Calabria abbiamo tanti problemi. Come la ‘ndrangheta, che ci fa schifo: e non le consentiremo di sporcare la nostra vittoria – argomenta Roberto Occhiuto coi cronisti –. Ma abbiamo bisogno dell’approccio di Luigi Brugnaro, molto incentrato sulle soluzioni».
Il ritorno dei giovani migliori
Occhiuto si dimostra ben consapevole che i calabresi, ormai, a politici e campagne elettorali e promesse tradite e schiaffi presi hanno “fatto il callo”…
Ma qual è la contromisura alla frequente divaricazione registratasi in passato tra nobili intenti e povertà di fatti susseguente?
«Intanto, sto facendo una campagna elettorale limitando molto gli annunci, perché so bene che i calabresi a queste cose ormai sono allergici… – ironizza il candidato Governatore del centrodestra –. Però in Calabria si possono fare tante cose: abbiamo bisogno di classe dirigente e d’idee. Devo dire che ci sono tante risorse umane importanti all’interno della Regione, spesso colpevolmente inutilizzate. Però – ammette – mi piacerebbe “pescare” anche all’esterno. Per esempio, facendo venire in Regione con ruoli burocratici apicali nostri giovani bravissimi che magari non li hanno in Amministrazioni d’altri territori».
Sanità, quantificare il debito
Fra i temi caldi, la Sanità. Il candidato del centrodestra alla conquista di Germaneto non usa mezzi termini: «Dopo anni di commissariamento, chiederò al Governo centrale di restituirne la governance ai calabresi. Epperò, gli chiederò pure d’aiutarci, traducendo in realtà la mia proposta di legge che prevede il ripianamento del debito sanitario. Lo strumento sarebbe un’anticipazione della Cassa depositi e prestiti trentennali a tassi d’interesse dieci volte inferiori a quelli in corso per i debiti dell’Ente».
In atto, però – chiarisce Roberto Occhiuto -, «non si può fare, perché i commissari non sono riusciti a chiudere i bilanci di molte Aziende sanitarie provinciali e Aziende ospedaliere. E dunque non si sa neppure a quanto ammonti globalmente il debito in Sanità della Regione Calabria… Per questo – fa sapere lui -, una volta Presidente chiederò al Governo di mandarci i tecnici della Ragioneria generale dello Stato e magari anche i Reparti operativi della Guardia di finanza».
In questo modo, argomenta il parlamentare cosentino, si riuscirebbe a chiudere i bilanci di Asp e Aziende ospedaliere, quantificare finalmente il debito sanitario complessivo della Regione e avviarne il risanamento. E a centrare – altro scopo cruciale – i Livelli essenziali d’assistenza fin qui ampiamente disattesi, a queste latitudini.
Centrodestra forte e coeso. «Più che altrove»
E sotto il profilo squisitamente politico?
Il capogruppo alla Camera di Forza Italia e aspirante Governatore calabrese Roberto Occhiuto si dice molto soddisfatto della coalizione che lo sostiene.
«C’è un centrodestra compatto, unito ancor più che nel resto del Paese, perché ai partiti tradizionali come Forza Italia, Fratelli d’Italia e Lega si sono aggiunte altre formazioni politiche che, qui in Calabria, sono più forti che altrove». Parola di Roberto Occhiuto.
Quagliariello: il voto sia libero
In apertura, invece, il senatore ed ex ministro Gaetano Quagliariello aveva evidenziato alcuni aspetti politico-economici dell’importanza della nuova formazione politica.
«Intanto, il centrodestra è tale se c’è un Centro; ma è sotto gli occhi di tutti l’attuale debolezza di quest’area politica nel nostro Paese». Un’area che Coraggio Italia avrebbe invece tutta l’intenzione di contribuire a irrobustire.
Certo, occorre «liberare il voto. Si dice spesso che, in Calabria, il voto non è libero. E che il suo condizionamento si riflette nello scarso voto d’opinione e nel forte legàme con le preferenze. Beh, noi vogliamo fare una campagna elettorale del tutto incentrata sul voto libero. Vogliamo essere tra la gente, vogliamo che all’interno dei nostri gazebo si vedano i giovani; e non per rottamare qualcun altro, ma per dar loro la possibilità di declinare “in prima persona” le ragioni per restare qui».
E poi c’è forte bisogno d’affidabilità nel governo del Paese e delle sue articolazioni territoriali. Vale in generale, giusto. Ma vale di più quando stanno per arrivare gli “euroni” del Pnrr: un’occasione che non si può certo fallire. Anche e soprattutto in Calabria, «per non gravare in maniera immorale – evidenzia Quagliariello – sulle generazioni future». In questo senso, col contributo di Domenico Campana Coraggio Italia ha stilato un documento specifico su Pnrr e Calabria «che è stato considerato da tutti un testo d’altissimo spessore».
Ma – a proposito di profili economicistici – uno degli aspetti «vergognosi» di quanto accaduto in questi anni in Sanità è anche uno fra i meno esplorati. «Non si possono mettere commissari ai vertici di Asp e Aziende ospedaliere nell’intento di tagliare il debito, e poi vederselo moltiplicato», professa il suo sdegno l’ex ministro delle Riforme.