Dopo un tempo supplementare, e tante polemiche prima e dopo, in gara3 l'Orsa Barcellona supera in casa la Fortitudo Messina. Le dichiarazioni del tecnico longanese e di Merrino, dirigente peloritano
MESSINA – In una PalaRussello tristemente vuoto l’Orsa Barcellona e la Fortitudo Messina danno vita ad una sfida emozionante in Gara3 dei playoff di Serie C Gold. In palio c’era la promozione in Serie B Interregionale e a spuntarla al cospetto di una Fortitudo guerriera e contro una direzione arbitrale severa, 74 falli e 10 atleti out per cinque falli tra le due squadre, sono i tirrenici. Vittoria dopo un tempo supplementare per 114-118, terza vittoria per la squadra che giocava fuori casa nella serie finale.
Gara3 ha visto la formazione di coach Biondo comandare sin dall’inizio della partita e toccare un vantaggio massimo di +21 a metà secondo quarto sul 25-46. La Fortitudo è riuscita comunque a rientrare e passare addirittura in vantaggio a metà terzo 67-66, ma non ha dato continuità e ha dovuto rincorrere nuovamente alla fine dei quaranta minuti per pareggiarla con Cavalieri dalla lunetta (103-103) che ha trascinato la sfida ai supplementari.
Lì a fare la differenza i singoli chiamati dalla panchina, perché molti cestisti dei quintetti titolari erano fuori per aver raggiunto cinque falli. Tra loro capitan Bellomo, nervosissimo a fine partita, della Fortitudo, che è stato richiamato in panchina nel terzo quarto per tutelarlo e che ha lasciato definitivamente il campo nei primi minuti del quarto. Il numero uno della Fortitudo è in buona compagnia con anche i compagni Di Nezza, Magarinos e Cavalieri costretti a sedersi in panchina troppo presto. Va forse peggio all’Orsa che perde prima dell’ultima sirena, Golubovic, Duval, Costantino, Caroè, Ciadina e Todorovic. Fortunatamente gli resta Fernandez che sarà decisivo dalla lunetta nei secondi finali.
Le dichiarazioni a fine match
“Emozioni a mille, stagione fantastica – dichiara coach Filippo Biondo dell’Orsa Barcellona – abbiamo fatto qualcosa di impensabile. È un sogno perché nessuno credeva in noi e ci siamo guadagnati quanto fatto col nostro duro lavoro. Partita vinta e persa diverse volte, ma la pallacanestro è bella per questo. Barcellona è una piazza che si merita la pallacanestro, noi nel nostro piccolo lo facciamo da 10 anni ed è la vittoria di tutti”.
Interviene a fine match per la Fortitudo Messina il general manager Giuseppe Merrino: “Hanno giocato quasi tutti gli effettivi di entrambi i roster, rimane l’amaro in bocca perché avevamo ripreso più volte la partita. La sensazione avuta, ma si può sbagliare, è che i fischi siano stati determinanti ma è un’impressione nostra. Quello che dispiace non è la sconfitta, che ci può stare in quanto abbiamo giocato alla pari. È un grande risultato ma mi auguro che nel prossimo spareggio riusciremo come Fortitudo ad avere la meglio”. Sono seguite anche dichiarazioni a livello extra-sportivo che riportiamo in un altro articolo.
Fortitudo Messina – Orsa Barcellona 114-118
Subito allungo degli ospiti che toccano il +10 sull’8-18 grazie alle triple una dietro l’altra di Duval. Sul finire del primo quarto la tripla di Iannicelli e i due punti quasi allo scadere di Bellomo riportano in partita i locali sul 20-25. Nei primi minuti del secondo quarto Caroè, Duval e Fernandez scavano un solco che sembra indirizzare la partita verso Barcellona, + 21 sul 25-46 dopo appena quattro minuti. La Fortitudo però non si arrende e lentamente inizia ad erodere vantaggio e alla pausa lunga è sotto soltanto per 50-59.
Ad inizio terzo quarto continua ad avvicinarsi Messina, prima 54-59, poi 60-64, Barcellona riesce per diversi minuti a mantenere un margine minimo di vantaggio ma Magarinos a suon di incursioni riporta definitivamente in partita i suoi fino firmando anche il canestro del sorpasso, per la prima volta nel match, sul 67-66. Le triple di Caroè e Fernandez rimettono distanza tra le due formazioni (70-77) e il terzo quarto va in archivio con Fortitudo che rincorre sul 78-83. Nell’ultima frazione nuovo allungo di Orsa Barcellona che scappa 83-96, in questa fase cominciano a uscire di scena molti dei giocatori sopracitati per numero di falli commessi. Ma la Fortutido dal -13 ha ancora la forza di rientrare nel match e impatta sul 100 pari quando mancano 44″ alla fine. Fernandez manda i suoi sul 101-103, due liberi pesantissimi di Cavalieri invece regalano alla Fortitudo il supplementare della speranza sul 103-103.
Nei cinque minuti aggiuntivi del supplementare coach Cavalieri può ancora fare affidamento sul figlio Simone, coach Biondo dall’altra parte ha salutato quasi tutti i suoi tranne Fernandez. Entrambe le formazioni fanno affidamento su uomini subentrati dalla panchina e senza falli, per i locali Giannullo che mette la tripla del momentaneo 110-109, per gli ospiti Cardone e Gaipa che trovano punti fondamentali. Nelle battute conclusive la partita si decide dalla lunetta, visto che il duo arbitrale non cambia metro di giudizio e continua a fischiare una quantità di falli di quasi uno al minuto di media, in tutti e quattro i quarti le due squadre sono anzitempo in bonus per andare in lunetta. Fernandez segna i liberi della vittoria, la Fortitudo poco prima aveva perso anche Cavalieri per quinto fallo e nel finale quando disperatamente la formazione di casa cercava il fallo per poi tornare ad avere il possesso del pallone gli arbitri sul 114-116 e 26″ alla fine ravvisavano gli estremi per un fallo antisportivo che lasciava il possesso a Barcellona e di fatto rendeva impossibile per Fortitudo riaprire Gara3.