Un intreccio di competenze rallenta l'iter, ma il sindaco è fiducioso. Croce: "Stiamo rispettando il programma"
servizio di Silvia De Domenico
MESSINA – Dopo la posa dei massi tutto si è fermato. I tre parcheggi di Pace, Paradiso e Contemplazione sono chiusi ormai da due anni. Nel mese di dicembre sono stati posizionati circa 100 blocchi di cemento a protezione delle tre aree, ma i lavori per il ripristino e la riapertura non sono ancora partiti. Il perché sta nel coinvolgimento di tre enti: Comune di Messina, Demanio e l’ufficio commissariale contro il Dissesto idrogeologico. Un intreccio di competenze che rallenta tutto l’iter (qui tutta la storia).
Croce: “Stiamo rispettando i tempi”
Sottolinea però Maurizio Croce, come soggetto attuatore delegato del Commissario di governo per il contrasto del dissesto idrogeologico nella Regione siciliana: “Vorrei precisare che stiamo rispettando il cronoprogramma. Era previsto che il cantiere si sarebbe fermato a dicembre e sarebbe ripreso agli inizi di marzo. Non c’è una sospensione. I massi, a dicembre, sono stati posizionati in alcune zone attraverso l’utilizzo di un pontone a mare. Pontone in arrivo i primi di dicembre, a Messina, e poi a fine febbraio e primi di marzo. Tutti i massi pronti sono stati posizionati a fine dicembre. E i primi di marzo ritornerà il pontone e prenderà i nuovi massi, che nel frattempo si sono realizzati, completando il lavoro. Stiamo rispettando i tempi e non ci sono ritardi”.
Un intreccio di competenze rallenta l’iter
In questo momento i tre parcheggi, di cui è titolare il Demanio, sono in mano proprio al soggetto attuatore per il dissesto idrogeologico. Fino a quando non avverrà questo passaggio formale non si potrà intervenire. O l’ufficio palermitano restituirà l’area al Demanio, che a sua volta la concederà al Comune per realizzare i lavori. O, in caso contrario, sarà direttamente la struttura contro il dissesto idrogeologico a farli, utlizzando i fondi a disposizione dell’amministrazione comunale. “Sono due ipotesi valide ed entrambe fattibili. Stiamo valutando”, spiega Croce.
In base alla scelta a Palermo, se l’ufficio di Croce non agirà in prima persona, il Comune di Messina potrà richiedere le aree al Demanio per effettuare degli interventi tampone, al fine di riaprire i parcheggi al più presto. Il progetto del Comune è pronto e le somme sono state individuate, quindi i lavori potrebbero partire in tempi brevi. Il sindaco Federico Basile è fiducioso e conferma che l’obiettivo è quello di renderli fruibili entro l’estate. In effetti la loro chiusura nel periodo estivo dello scorso anno aveva creato non pochi disagi a residenti, commercianti e frequentatori della via Consolare Pompea, che hanno più volte protestato.
La nuova pista ciclabile fino al Trocadero
Oltretutto su queste aree c’è un progetto più ampio della Città metropolitana che arriva fino al Trocadero. Questi lavori prevedono, infatti, la sistemazione del tratto di pista crollato anni fa, i rifacimento del manto della ciclabile e una nuova pavimentazione nei tre parcheggi. Quindi il Comune di Messina, in questa fase, interverrà solo per un ripristino parziale. Spetterà poi alla Città metropolitana portare a termine il progetto definitivo. Progetto che è stato inviato alla Regione a maggio del 2023 ed è ancora in attesa delle approvazioni necessarie per poter partire con i lavori.
Buonasera, interventi improvvisati come questa giunta 😂😂😂
Ma quante chiacchiere.
Inutili.
Grande presa in giro.
Si insegna ai bambini ad assumersi le proprie responsabilità ed a non cercare alibi per le proprie mancanze. Sarebbe bello per una volta che le foto in posa, le comparsate in tv e le richieste di sacrifici per il bene comune fatte ai cittadini venissero sostituite da due parole di scuse. Questo gioco di competenze è costato caro alla città la scorsa estate e si teme possa accadere anche quest’anno (ricordiamo che anche nel 2023 fu assicurato che entro l’estate i parcheggi sarebbero stati ripristinati). Dopo le feste natalizie nel caos più totale (un sacrificio ritenuto necessario per avere una città verde e i parcheggi intelligenti), ci ritroviamo alberelli ancora recintati da pericolosi ferri ma già secchi e parcheggi fatti e disfatti perché si è deciso dopo aver posizionato i sensori di far passare la pista ciclabile o piantare l’ennesimo alberello. Si è chiesto si cittadini di usare i mezzi pubblici. In tanti si sono abbonati per poi ritrovare le proprie auto multate all’interscambio (anche qui, motivi tecnici, nessuno ha chiesto scusa) e adesso si prevede una modifica del percorso del tram con un lungo periodo di conseguente riduzione del percorso. Messina è diventata la tela di Penelope: si fa, si disfa, si lascia in sospeso per passare ad altro, si dimentica quanto appena fatto. La responsabilità, però, non è mai di nessuno.
Se non fosse stato per i soldi del Pnrr che hanno contribuito a rendere la città invivibile, questa giunta avrebbe vinto il premio del dolce far niente guadagnando una barca di soldi! Siete una vergogna e a pagare le conseguenze sempre i cittadini. Proponete una legge per eliminare la mobilità privata piuttosto che farci dannare nonostante si paghino fior di quattrini per mantenere un’auto… e no altrimenti come colmare il buco creato?
Nella stessa home page c’e’ l’articolo dove Croce “resiste” come consigliere d’opposizione e la notizia che i lavori per i parcheggi sulla litoranea di cui lui e’ soggetto attuatore vanno a rilento.
Quindi Croce potrebbe ostacolare un progetto molto critico in termini di consenso per l’amministrazione, che guarda caso non s’e’ finora realizzato anche per vizi di progettazione. Eppure ridicolizza qualsiasi accusa di conflitto d’interessi. In effetti proprio non vedo il problema. D’atronde siamo tra galantuomini. E i Messinesi sono un elettorato maturo, attento e difficilmente influenzabile.
Gentilissimo,
il dottor Croce ha assicurato che il cronoprogramma sarà rispettato e confidiamo, come lui assicura, che questa vicenda non lo influenzi, data la sua esperienza come dirigente.
Cordiali saluti
Ma se invece dei posteggi si arredassero quelle aree con panchine, giostrine, e attrezzi per fare giocare i bambini guardando lo stretto?