Il consigliere La Fauci riapre il caso: "Inconcepibile che sia aperta senza bagno disabili". L'esperto Giorgio rassicura: "Sarà realizzato entro fine gennaio"
di Giuseppe Fontana, riprese e montaggio Silvia De Domenico
MESSINA – La piscina comunale “Graziella Campagna” continua a tenere banco. A una settimana dalla promessa relativa alla sistemazione del bagno per disabili, i componenti della IV Commissione consiliare, presieduta da Rosaria Di Ciuccio, sono andati a vedere con i propri occhi quali siano le reali condizioni dell’impianto. L’invito è arrivato dal consigliere Giandomenico La Fauci, che già nei scorsi mesi si è battuto sulla vicenda e che prosegue la propria battaglia.
La Fauci: “Denunciato più volte”
“Più volte ho denunciato la situazione – spiega La Fauci – ma l’amministrazione ha dato sempre risposte non soddisfacenti. Stigmatizzo subito la loro assenza: non c’erano né l’assessora Calafiore, né l’assessore Finocchiaro, né i vertici della Fin. Abbiamo subito visto che mancano i bagni per disabili e non può essere aperta una struttura con barriere simili. Per aprire qualsiasi attività viene chiesto che sia tutto a norma e che ci sia il bagno per disabile. Inconcepibile che sia aperta favorendo una parte di cittadinanza a scapito di altri”.
L’esperto del Comune: “Bagni entro fine gennaio”
Di recente, l’esperto del Comune, Francesco Giorgio, ha parlato degli interventi compiuti, dei problemi strutturali che riguardano gli impianti e ha precisato: “L’ultimo step è la realizzazione del bagno disabili con l’adeguamento degli spogliatoi. Posso dire con certezza che entro fine gennaio sarà realizzato. La piscina subirà una parziale chiusura per motivi di sicurezza, visto il cantiere. Risolveremo finalmente questo problema, che andava affrontato e non ci siamo mai tirati indietro”.
La realizzazionte di un bagno disabili, dovrebbe essere la priorità per una struttura pubblica. La mia esperienza, da addetto ai lavori (sport ed edilizia), mi porta alla riflessione che le vecchie strutture comunali risultano inadeguate e sprovviste delle minime condizioni di sicurezza, ecc. ecc. Una società civile dovrebbe prendersi cura dei più deboli e dei soggetti “fragili”.