Ponte, le voci degli espropriandi. "Da casa mia non me ne vado, piuttosto mi incateno" VIDEO

Ponte, le voci degli espropriandi. “Da casa mia non me ne vado, piuttosto mi incateno” VIDEO

Silvia De Domenico

Ponte, le voci degli espropriandi. “Da casa mia non me ne vado, piuttosto mi incateno” VIDEO

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martedì 09 Aprile 2024 - 07:00

Dentro il Palacultura lo sportello per avere informazioni sugli espropri; fuori il presidio dei comitati "No Ponte"

servizio di Silvia De Domenico

MESSINA – C’è chi è pronto a incatenarsi pur di non lasciare la propria casa, chi sarà solo asservito e vuole sapere a cosa andrà incontro e persino chi perderà la proprietà ma è comunque favorevole al ponte sullo Stretto. Storie di vita diverse, tutte accomunate dal progetto che sta tenendo col fiato sospeso moltissimi messinesi. O perlomeno quelli che hanno trovato il proprio nome nel lungo elenco degli espropri pubblicato una settimana fa.

Lo sportello per avere informazioni sugli espropri

Al piano terra del Palacultura di Messina ha aperto al pubblico uno sportello dedicato agli espropriandi. Previo appuntamento telefonico (tramite i numeri 06.85826210 – 06.85826230 – 06.85826270) si potrà richiedere un incontro con la “Stretto di Messina” per avere chiarimenti in merito alla condizione di esproprio, asservimento per pubblici servizi o indennizzi. Ecco come prendere appuntamento per la sala Rappazzo sul Viale Boccetta, 373. Tutti i Lunedì dalle h 15.00 alle h 17.00, il martedì e il mercoledì dalle h. 9.00 alle h.13.00 e dalle h. 15.00 alle h. 17.00, ad esclusione dei giorni festivi

“La mia casa non sarà espropriata ma non potrò abitarci”

Abbiamo intervistato alcuni dei protagonisti della prima giornata di appuntamenti, iniziata puntualmente alle 15 come da programma. La prima a sedersi al tavolo per confrontarsi con i tecnici della società è l’esproprianda di Torre Faro Marianna Giuffrida. La sua casa non verrà demolita ma è limitrofa al cantiere in cui sorgerà il pilastro del ponte. “Non potrò sicuramente abitare lì negli anni in cui si svolgeranno i lavori, è questo il problema grosso”, racconta. La professoressa Giuffrida si è presentata all’incontro accompagnata da un tecnico di fiducia ed è già seguita da un avvocato. E’ pronta a battagliare per difendere la sua casa.

“Non mi interessano gli indennizzi, non lascerò mai casa mia”

Così come il signor Antonino Casella, un pensionato di 68 anni residente a Contesse. Ha scoperto insieme a tutto il suo condominio di essere fra gli espropriati lo scorso 3 aprile e da allora non riesce a crederci. “Non mi interessa sapere quanto vale la mia casa, è casa mia e da lì non me ne andrò. Sono pronto a incatenarmi con mia moglie”, racconta.

“Si ho avuto dei chiarimenti ma non ci dormo la notte”

Poi incontriamo Rosmarì Mangano, esproprianda della zona nord, che non aveva preso appuntamento ma è riuscita comunque ad avere delle informazioni. “Ho avuto dei chiarimenti che mi hanno tranquillizzata, non dormivo bene da giorni”, racconta molto preoccupata per il futuro che attende la città.

La contro-informazione dei comitati “No Ponte”

Dentro il Palacultura le informazioni fornite dalla Stretto di Messina, fuori un presidio con le contro-informazioni. Così lo hanno definito i rappresentanti dei comitati “No Ponte”. “Siamo stati accusati di fare terrorismo psicologico, ma non siamo noi a farlo. Piuttosto è stato fatto il 3 aprile pubblicando nome, cognome, codice fiscale e indirizzo delle persone”, dice Daniele Ialacqua al megafono. Il comitato No Ponte Capo Peloro è rimasto fuori dal palazzo della cultura per incontrare espropriandi e cittadini. “Sono venute persone in lacrime, ancora non sanno se credere o meno alla possibilità di perdere la propria casa e parte della propria vita”, racconta Marisa Caola. E conclude: “Io non sono fra gli espropriati ma mi sento comunque espropriata della bellezza dello Stretto e sono vicina ai concittadini che hanno paura”.

Tutte le info su espropri e indennizzi”

A rappresentare la società Stretto di Messina c’era il capo della comunicazione Lorenzo Falciai. Con lui facciamo il punto sul lavoro dello sportello che ha già registrato 230 richieste fra Messina e Villa San Giovanni. Ecco la differenza fra esproprio e asservimento e come verranno quantificati gli indennizzi. Dopo l’approvazione del progetto da parte del Cipess, a fine giugno, potrebbe partire la fase successiva in cui la comunicazione fra la Stretto di Messina e il singolo espropriando sarà one-to-one e consentirà a ciascuno di avere quantificato il proprio personale indennizzo.

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