Continua il viaggio fra i beni monumentali della Zona Falcata recuperati e messi in sicurezza dalla Soprintendenza
servizio di Silvia De Domenico
MESSINA – Dopo la Stele della Madonnina e il portale della Lanterna del Montorsoli il viaggio nella Zona Falcata continua con il Forte San Salvatore. Ecco gli interventi di restauro portati avanti dalla Soprintendenza ai Beni culturali di Messina.

Recupero e messa in sicurezza dei bastioni est e nord
Recupero e messa in sicurezza dei bastioni est e nord del Forte San Salvatore; restauro della Porta Spagnola e dell’aquila asburgica; un nuovo impianto di illuminazione molto suggestivo la sera; una scala e delle ringhiere di protezione moderne per accedere agli spalti e camminare fra le antiche mura. A dirigere gli interventi l’architetta ed ex soprintendente Mirella Vinci, che ci accompagna fra i tesori del 1500 da poco restaurati.

Porta Spagnola e aquila asburgica
La Porta Spagnola costituisce il varco d’ingresso al Forte San Salvatore, imponente costruzione difensiva ad opera di Antonio Ferramolino, voluta da Carlo V con don Ferrante Gonzaga nel 1546, nel luogo dove sorgeva il cenobio basiliano dell’Archimandritato del Santissimo Salvatore, all’estrema punta della zona falcata. Oggi base navale della Marina Militare di Messina. Sulla Porta sovrasta un’aquila asburgica e un’iscrizione in spagnolo riferibile a lavori eseguiti nel 1614.

I lavori di restauro e messa in sicurezza
L’attività di recupero ha interessato non soltanto la messa in sicurezza e la stabilità della Porta, ma anche il restauro dello stemma e della lastra in pietra che sovrastano l’arco con la demolizione delle superfetazioni edilizie ed impiantistiche che causavano degrado alle strutture murarie storiche. L’intervento ha previsto anche la realizzazione di un impianto d’illuminazione e di un camminamento che ha reso percorribile il monumento a livello delle mura. Molto suggestivo soprattutto nelle ore serali, con vista sulla Madonnina e su Messina.

“Tre enti hanno lavorato in sinergia”
Il progetto complessivo è stato redatto dalla Marina militare, la stazione appaltante del Genio civile di Messina e la direzione lavori affidata alla Soprintendenza ai Beni culturali di Messina. “Tre enti che hanno lavorato in sinergia per il recupero dei beni monumentali della Zona Falcata”, conclude la commissaria per l’attuazione degli interventi programmati Mirella Vinci.

Il dettaglio dei lavori
Ecco il dettaglio dei lavori eseguiti con finanziamenti regionali. Per il restauro e la messa in sicurezza della Stele della Madonnina sono stati spesi 343.600 euro e l’impresa che ha eseguito i lavori è la Tecnocostruzioni di Gangi (Palermo). Per il Portale di accesso alla Lanterna e la struttura difensiva settecentesca 111.277 euro e l’impresa era la Orobello di Bagheria (Palermo). Per la Porta spagnola e le mura di San Salvatore è stata spesa la somma più grande per un importo di 723.594 euro e i lavori sono stati eseguiti dall’Impresa Mondello Costruzioni di S. Angelo di Brolo (Messina).

Progetti elaborati dalla Marina militare
I progetti elaborati dalla Marina militare, su indicazione della Soprintendenza, sono stati realizzati dagli architetti Claudio Battiato e Stefano Gervasi, dall’ingegnere Angelo Pirri e da Domenico Crisopulli e Claudio Antonuccio. Per il Genio civile il rup Giuseppe Sangiorgio e il geometra Francesco Musciumarra. Per la Soprintendenza la direzione lavori è stata affidata all’architetta Mirella Vinci, a Guglielmo Pirrone, all’ingegnere Salvatore Stopo e alla dottoressa Virginia Buda.


Tutto molto bello ma per chi?
Questa è la zona piu pregiata della citta e resta off limits ai Messinesi. Non é uno spreco? Non é un’ingiustizia? La Marina quando sbaracca?
Luoghi non accessibili ai messinesi il perchè non è dato di saperlo! La zona falcata che sarebbe una città nella città da sempre chusa alla gente! Avrebbe potenzialità enormi ma non fanno nulla per riqualificarla e renderla fruibile alla cittadinanza. Sono cose inspiegabili che solo a Messina possono accadere.
Quando e come sarà usufruibile ?
‘a Tempostretto, come si fa a non accennare al fatto che questi luoghi non sono accessibili?!
In passato, ho sentito perfino che bisognerebbe anzi ringraziare la Marina per aver tutelato il sito.
Ah si? E quegli orrendi condomini che si bada bene a non inquadrare? Chi li ha costruiti? Non andrebbero rasi al suolo secondo la sovrintendente?
…non ho capito ! hanno restaurato però le erbacce crescono sul muraglione ???
Tutto bello….bellissimo, non vediamo l’ora di visitare questi luoghi stupendi
MA QUANDO SARA’ POSSIBILE VISITARE…????
TUTTO DA SEMPRE OFF LIMITS…..quando la Marina si toglierà e farà spazio ad una riqualificazione di tutto, lasciando spazio ( a voglia spazio che c’è) a noi Messinesi ed a tutti i turisti….???