Il coordinatore di Udu, Emanuele Carlo, racconta i disagi che vivono tanti giovani
di Ilaria Mangano
MESSINA – Tragica la situazione del caro affitti anche per gli studenti, tra poche residenze e quasi zero contratti. Emanuele Carlo denuncia: “Messina ha bisogno di una Casa dello studente”. Il coordinatore dell’Unione degli universitari (Udu) spiega che “per chi frequenta l’Università ed è fuori sede c’è stato un aumento di circa il 15% rispetto agli anni precedenti, creando il cosiddetto effetto valanga. Un effetto dovuto soprattutto al fatto che le residenze gratuite messe a disposizione dall’Ersu, Ente regionale per il diritto allo studio universitario, scarseggiano. Ci sono circa 300 posti a fronte di migliaia di studenti fuori sede”.
Una lotta che va avanti da anni. Il coordinatore mette in luce anche il problema della Casa dello studente, ancora chiusa da più 15 anni. “Poca chiarezza su certi luoghi che in passato potevano essere utilizzati come residenze universitarie come, ad esempio, la Casa dello studente. Noi ci siamo sempre battuti per la sua riapertura”, spiega.
“Agli studenti vengono proposti affitti in nero”
Nota dolente la questione dei privati che, in base alle testimonianze raccolte nei giorni scorsi, sembrerebbe privilegiare la categoria degli studenti. Emanuele racconta che “tendono a preferire studenti e studentesse semplicemente perché questo gli permette di instaurare un tipo di rapporto diverso. Spesso agli studenti vengono proposti affitti in nero”.
È un problema che tante famiglie messinesi vivono allorché i loro figli frequentano università in altre città.
AFFITTI IN NERO. NO ASSOLUTAMENTE. Sta ai genitori degli studenti denunciare tutto. MA è GIUSTO OGNI AUMENTO DEGLI AFFITTI CONSIDERATE LE TASSE e LE SPESE SEMPRE MAGGIORI DI BOLLETTE CHE PAGANO I PROPRIETARI.
L’università si deve mobilitare per dare gli alloggi agli studenti in modo competitivo.
Se una stanza ti costa 300 Euro al mese utenze escluse l’università deve dare gli alloggi a 200 Euro untenze incluse . E così anche gli da case in affitto a gli studenti di riflesso dovrà abbassare le pretese.
Quanto detto, non è esattamente corretto.
Ho un parente che studia in città, ed il prezzo fatto è un buon prezzo, contratto, e casa decente.
Un’altra parente, invece al nord, parla di cifre esorbitanti, questo è vero.
Di Milano, poi non ne parliamo, caso a sé.
Forse si racconta una parte della storia, la meno bella. Ma dipende.