Tra Pcl, Rifondazione comunista e marxisti-leninisti ben pochi, però, in piazza Italia nella protesta di stamattina. Che stava per “saltare”...
Pcl (cioè Partito comunista dei lavoratori), Rifondazione comunista, marxisti-leninisti. Questa mattina, in piazza Italia, le Sinistre “antagoniste” hanno voluto inscenare una protesta contro i presunti brogli elettorali delle Comunali dell’ottobre 2020. E rivendicare un’attenzione diversa per i cittadini, specie in chiave sociale.
Il concetto, tuttavia, è sempre lo stesso da tempo.
Malgrado l’impalpabilità di molti risultati elettorali del pulviscolo che anima l’area della Sinistra radicale, i tentativi d’acciuffarne un’ipotetica unità lasciano a desiderare.
In piazza, s’è registrata la presenza solo di pochissimi attivisti.
Mediazione prefettizia
Ieri, in verità, era arrivata una notizia: essendo stata programmata la manifestazione in un luogo «vicino a Palazzi istituzionali», il Comune aveva negato l’utilizzo di piazza Italia, riferiscono i manifestanti. Che oggi in piazza – rivelano – ci sarebbero venuti in tutti i casi, rischiando le conseguenze del caso.
Ieri, però, l’allarme ha fatto precipitare qualcuno a Palazzo del Governo. E con un’accorta, tempestiva mediazione prefettizia tutto è rientrato. Di qui l’impegno in piazza dei manifestanti che hanno brandito bandiere di partito e cartelli/slogan come Reggio Calabria: i redditi più bassi, servizi inesistenti, tariffe più in alte in Italia. Pagare secondo il reddito. Ovvero anche No ai brogli, sì al futuro.
Al di là dei processi
Ad avviso di Pino Siclari – storica guida del Partito comunista dei lavoratori su scala reggina e calabrese – e compagnia, il nodo è politico. «Ovvio, ci sarà il processo e i magistrati hanno la loro autonomia – fa presente Siclari –. Ma questo non esonera la cittadinanza dal dare un giudizio sul comportamento delle Istituzioni. E oggi le Istituzioni stanno assolvendo se stesse…».
Nell’analisi degli esponenti comunisti (sebbene di profilatura differente) scesi in piazza, resta più attuale che mai la Questione morale avanzata decenni addietro da Enrico Berlinguer. «Oggi, però, la Questione morale va ripresa con un taglio diverso: serve combattere un sistema di potere che soltanto una Sinistra unita può detronizzare».
Tempostretto vi propone l’intervista audiovideo rilasciataci da Pino Siclari, responsabile nazionale Mezzogiorno del Partito comunista dei lavoratori