Un sit-in pacifico, ma che non lascia spazio alla rassegnazione.
Una protesta pacifica, ieri sera, a Reggio Calabria. Una manifestazione che ricorda la città “bella e gentile”. Cappelli bianchi, sedie vuote che da una piazza all’altra comunicano la drammatica situazione in cui versano i ristoratori, le pasticcerie e le attività legate alla gastronomia. Una raccolta di voci che sia apre con l’inno d’Italia a richiamare l’attenzione sugli italiani tutti.
Esempio di civiltà
“Reggio Calabria, ci regala ancora un grande esempio di maturità e civiltà. Nel momento più critico di questa pandemia, la protesta civile degli esercenti che hanno subito le restrizioni dell’ultimo DPCM rimbomba come un monito. Scuote chi non ha tenuto conto dell’ assoluta necessità vedi garantire il comprato produttivo ed imprenditoriale. commenta così l’assessore alle attività produttive Irene Calabrò. A pagare, infatti, sono coloro che hanno rispettato le regole ed ottemperato ad ogni prescrizione. Adesso le misure compensative previste dal Decreto Ristori arrivino certe ed immediate suo conti di attività ed esercenti. “Il lavoro è dignità, il lavoro rende liberi da ogni bisogno e chi oggi è in difficoltà deve sapere che lo Stato lo supporta. L’ Amministrazione comunale vigilerà e metterà in campo tutte le misure possibili a sostegno del comparto produttivo della Città.” conclude la Calabrò.
Unica voce
A sostenere l’iniziativa anche la Confesercenti, l’APAR, il CONPAIT, il mondo delle discoteche, della notte, le associazioni sportive che insieme alle palestre vivono la stessa situazione di disagio. Tante le esternazioni di paura del futuro, le incertezze, ma anche una grande voglia di far sentire la propria presenza, il “peso”.
Fiero di Reggio
Lo stesso sindaco Giuseppe Falcomatà ha raggiunto la manifestazione e dal palco ha sostenuto e abbracciato la causa di un settore che già nel primo lockdown aveva sofferto terribilmente ” Sono qui per esprimere la mia vicinanza, ma anche soprattutto per ringraziarvi. Dobbiamo essere orgogliosi come popolo reggino, come città di Reggio Calabria perché, ancora una volta prova di grande responsabilità. Chi resiste, chi investe in questa città lo fa solo perchè ne è innamorato e noi come istituzioni non possiamo che esserVi vicini e sostenerVI. conclude così il primo cittadino