Reggio Calabria, si intersificano i controlli dei carabinieri, negli ultimi giorni sono stati sequestrate diverse migliaia di kg di fuochi d'artificio
Reggio Calabria, 23 nov – Il Comando Provinciale Carabinieri di Reggio Calabria, a conclusione dell’ennesimo controllo volto al contrasto dell’illecita detenzione di materiale pirotecnico, negli ultimi giorni ha arrestato una persona e deferito in stato di libertà un’altra ritenute responsabili, in due distinte occasioni, di detenzione illegale, omessa custodia e omessa denuncia di artifici pirotecnici.
Controlli non casuali, derivanti dalla necessità di una stretta sulla circolazione di polvere pirica e artifizi potenzialmente micidiali e di controllare lo stato dei magazzini che li contengono.
I servizi sono incentrati in maniera particolare nel capoluogo, attraverso l’azione congiunta delle stazioni carabinieri delle aree periferiche e dello Squadrone Eliportato Cacciatori “Calabria” di Vibo Valentia.
In due diverse circostanze sono stati rinvenuti a seguito di perquisizioni domiciliari:
- presso l’abitazione di un 56enne reggino, gravato da precedenti di polizia per reati specifici, artifizi pirotecnici illegalmente detenuti all’interno di depositi e garage di pertinenze dell’abitazione, per un peso complessivo di quasi 400 kg, rientranti nelle categorie F1-F2 di cui al D.M. 09.08.2011 e succ. mod., in violazione delle disposizioni di legge che impongono un limite alla detenzione fissato in kg. 50. Il materiale sequestrato, custodito in locali non idonei e quindi costituente pericolo per l’incolumità personale, familiare e pubblica per la presenza nella zona di altre civili abitazioni, consisteva in 3.100 confezioni commerciali di diverse tipologie, quali petardi, fontane di varie dimensioni e forme, raudi, batterie da circa 50 colpi l’una, coni, bengala ed altro materiale pirotecnico, destinato alla vendita al dettaglio in occasione delle prossime festività di fine anno. Sul posto interveniva personale altamente specializzato e qualificato degli artificieri del Nucleo Investigativo di Reggio Calabria che, analizzando ogni singola fattispecie di artifizio pirotecnico nonché l’enorme quantitativo rinvenuto, relazionavano analiticamente e dettagliatamente evidenziando un livello di pericolosità alto, soprattutto in relazione alle modalità di custodia non conformi.
- Invece, in un’altra circostanza, i militari dell’Arma hanno arrestato un 45enne di origine campana il quale è stato trovato in possesso di oltre 300 kg di fuochi pirotecnici, più di 80 kg di polvere da sparo ad alto potenziale, quasi 300 ordigni esplosivi artigianali, 9 batterie di artifizi pirotecnici da circa 200 colpi, quasi 80 petardi con miccia della lunghezza di 16 cm., quasi 120 artifizi sferici, nonché una miccia a rapida accensione della lunghezza di 38 metri e materiale vario utilizzato dal soggetto arrestato per il confezionamento degli ordigni esplosivi. Il materiale è stato trovato dai Carabinieri in diverse parti dell’abitazione nascosto in vari ambienti e armadi probabilmente per ostacolare l’eventuale ritrovamento. Alcuni di questi ordigni erano pronti per essere consegnati e addirittura la polvere da sparo rinvenuta era imballata e pronta per essere spedita a vari indirizzi sull’intero territorio nazionale. Tale attività avrebbe fruttato diverse migliaia di euro e lo stesso avrebbe effettuato tali spedizioni incurante del pericolo di esposizione per chi fosse venuto a contatto con il pacco da lui stesso confezionato soprattutto in relazione al fatto che trattasi di materiale pirico instabile e che, in fase di spedizione, a contatto con fonti di calore avrebbe potuto creare deflagrazioni e rischi all’incolumità delle persone.
I controlli dei Carabinieri della Compagnia cittadina proseguono per dare un freno alla malsana consuetudine di vendere prodotti pirotecnici sotto banco, che costituiscono un pericolo per grandi e piccini, incoscienti del fatto che spesso e volentieri i materiali acquistati, oltre ad essere venduti in totale assenza di autorizzazione ed in violazione di legge, vengono prodotti in aree geografiche diverse dalla nostra, dove la sicurezza dell’utente finale passa in secondo piano per privilegiare prezzi di produzione contenuti ed introiti da destinare alle organizzazioni criminali che non si fanno alcuno scrupolo nel mettere a repentaglio l’incolumità altrui.