Molti di noi hanno venduto tutto quello che hanno per garantire le cure. Moriremo qui, ma adesso basta. Vigliamo ciò che ci spetta".
“Non chiuderò mio figlio in una struttura psichiatrica perché non ho la possibilità di pagare le spese delle terapie, perché nega il diritto alla salute dei nostri bambini. Da due anni ci prendono in giro nonostante una ordinanza firmata dal tribunale che garantisce il rimborso delle spese sostenute per la terapia, ma non abbiamo ancora ricevuto nulla. Molti di noi hanno venduto tutto quello che hanno per garantire le cure. Moriremo qui, ma adesso basta. Vigliamo ciò che ci spetta“. Lo sfogo disperato di una madre, mamma Angela, diventata ormai il simbolo di questa lotta disperata per il riconoscimento di un diritto, quello alla salute che riguarda i figli autistici di 15 famiglie reggine.
L’appuntamento con l’ASP
La querelle con l’Asp va avanti ormai da oltre due anni e ha visto molte manifestazioni drammatiche, non ultima quella di oggi che ha sottolineato ancora una volta l’impegno mancato da parte della struttura sanitaria. La protesta di stamattina si è conclusa con un appuntamento per martedì prossimo 4 maggio ore 10:00 dove “si dovrà giungere al giusto epilogo di una situazione ormai chiara a tutti” – concludono i genitori determinati.