"Chiediamo la riapertura dei teatri e dei cinema con un adeguato protocollo di sicurezza non siamo più pericolosi di altre attività"
Ieri pomeriggio le scale del Teatro Cilea di Reggio Calabria hanno accolto lo “sfogo” di tanti professionisti dello spettacolo reggino. La data non è stata scelta a caso, infatti proprio il 23 febbraio 2019 è stato chiuso il primo Teatro italiano. Compagnie teatrali, quindi musicisti, cantanti, ma anche tecnici lavoratori del dietro le quinte si sono organizzati per dare voce a questo ultimo anno trascorso senza lavoro. Uno sfogo collettivo che ha visto coinvolte 19 città d’Italia. La manifestazione “Un anno senza eventi” si è svolta infatti da Sud a Nord portandosi dietro la disperazione di quanti, nell’ultimo anno, hanno subito uno stop drammatico per le loro attività. Un anno senza lavorare e senza entrate economiche che ha portato disagi considerevoli per migliaia di lavoratori e di famiglie.
Riapertura dei teatri
Ai nostri microfoni Gaetano Tramontana uno dei promotori: “l’iniziativa è organizzata dalla rete intersindacale dei lavoratori dello spettacolo. In Calabria, rappresentata da Approdi. Questa occasione ha visto coinvolta anche Reggio. Oggi chiediamo la riapertura dei teatri e dei cinema. Siamo certi che con un adeguato protocollo di sicurezza non siamo più pericolosi di altre attività che in questo momento sono attive. Inoltre, molti lavoratori dello spettacolo non sono riusciti ad accedere ai contributi, perciò chiediamo una maggiore ventaglio di assegnazione.”
Riconoscimento professionale
Anche il collettivo Malerba, nella persona del suo promotore Francesco Stilo Cagliostro ha rilasciato alcune dichiarazioni:” Rilanciare questo settore è fondamentale perché porta, oltre al lavoro quotidiano per molto, anche turismo per le città. Penso alle grandi tournè, ai festival, ma anche alle mostre. Inoltre, forse, è giunto il momento di regolarizzare molte figure di questo mondo che ancora non sono riconosciute con un vero e proprio albo delle professioni”