L'Ancadic denuncia: segnalati altri incidenti nello stesso puntocon la medesima dinamica, ma il tratto pur ripristinato non è stato posto in sicurezza
Il Calopinace? Continua a rimanere lo stesso “ponte-killer” di sempre, rileva l’Ancadic per mano del suo referente unico reggino Vincenzo Crea.
«Intorno alle ore 8 del 29 aprile 2021 si è registrato l’ennesimo incidente sulle bretelle del Calopinace, all’altezza dell’ingresso della super strada 106». Una dinamica apparentemente riconducibile al frangente che «un’autovettura sia salita sulla testata del massetto – fanno sapere dall’Ancadic – ove è collocato il guardrail che divide le due immissioni sulla 106, verso nord e verso sud e dopo aver demolito una notevole porzione di guardrail si sia ribaltata, rimanendo sul luogo a pochi metri».
Al di là del bilancio dei feriti, la cosa più significativa fuori dal singolo episodio è che «non è il primo incidente che si verifica nello stesso punto, già nel mese di marzo 2019 abbiamo segnalato analogo incidente proprio lì – fa notare Vincenzo Crea – e con la stessa dinamica, richiedendo che si provvedesse a proteggere la testata del guardrail con moderni sistemi di protezione, munendo la stessa anche con segnaletica luminosa, giacchè col buio la testata del guardrail diventa una minaccia per gli automobilisti. Dopo tanto tempo si è provveduto al ripristino dello stato dei luoghi ma senza mettere in sicurezza il tratto in questione, quindi gli incidenti si ripetono».
Com’è naturale, le cause “del momento” di ogni singolo incidente su quell’arteria sono riconducibili prettamente ad altre ragioni, dall’alta velocità alle conversazioni telefoniche o chat svolte da qualche automobilista, ma non per questo si può «dividere una strada con opere stabilmente ancorate al suolo contro le quali è prevedibile che sbattano i veicoli».