Regione Calabria, ecco la squadra di Occhiuto. Reggine entrambe le donne - VIDEO

Regione Calabria, ecco la squadra di Occhiuto. Reggine entrambe le donne – VIDEO

Mario Meliado

Regione Calabria, ecco la squadra di Occhiuto. Reggine entrambe le donne – VIDEO

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martedì 09 Novembre 2021 - 06:15

Il Governatore annuncia la Giunta: new entry la vice Princi, la Minasi, Pietropaolo e Varì, confermati Gallo e Orsomarso. E una "super" casella da riempire

REGGIO CALABRIA – Annunciata nella notte la Giunta regionale di Roberto Occhiuto, entro il decimo giorno come aveva promesso (ma il neoGovernatore avrebbe voluto dare l’annuncio già ieri mattina).

Giunta a 6 più un “mister X”

Una sorta di 4-4-2: Occhiuto indica i nomi di un esecutivo a 7, in cui però per il momento un nome non può essere ufficializzato, probabilmente per la decorrenza d’altro incarico fin qui ricoperto. Secondo alcuni boatos, si tratterebbe di una donna, che a questo punto sarebbe la terza complessivamente nella sua Giunta; più controversi gli indizi sulla professionalità in questione (qualcuno indica i fondi Ue, altri le politiche culturali d’alto profilo).
Di sicuro, come ripetuto più volte dal presidente Roberto Occhiuto durante il suo videomessaggio, non si tratta dell’assessore “residuo”, dell’ “ultimo” assessore: «Per me è il primo, e ci darà una grossa mano», afferma il politico cosentino nell’annunciare la sua squadra.

Politica… e tattica

Politicamente, la vicepresidenza va a un’esterna – vedremo fino a che punto -, due assessori vanno a Forza Italia, altri due a Fratelli d’Italia e un ultimo assessore alla Lega, che però otterrà anche la presidenza del Consiglio regionale. E qui potrebbero essere tre i criteri diversi: scegliendo di tributare per la prima volta quella posizione a una donna, presidente diventerebbe Simona Loizzo; volendosi premiare l’esperienza istituzionale e la performance elettorale, la presidenza d’Assemblea potrebbe andare a Pietro Raso o più probabilmente a Filippo Mancuso, unici rieletti (entrambi nella Circoscrizione elettorale Centro), Mancuso con poco meno di 7mila suffragi; ma non va dimenticata l’esigenza di un riequilibrio col “polo Sud” della Calabria che, insieme a una lunga e felice esperienza dirigenziale, vedrebbe la bussola indicare il nome di Giuseppe Gelardi.

Al di là del nome residuo temporaneamente coperto, restano alcune considerazioni “volanti”. Forza Italia “pigliatutto” (due assessori “pieni” con chiara proiezione sulla vicepresidenza, malgrado già esprima il Governatore). Fdi forse sovradimensionata rispetto al suo effettivo peso in Assemblea. Lega in linea con le previsioni.
E poi tre forze che rimangono fuori: Coraggio Italia “grida vendetta”, visto l’exploit centrato varcando la soglia del 6% da forza politica esordiente; ancor di più Forza Azzurri, che ha sfiorato il 9% con alcune “prestazioni individuali” da fuoriclasse delle urne; per molti versi scontato, invece, il mancato ingresso in Giunta per l’Udc, che a proposito di “singoli” aveva forse in Pino Graziano – sia per “potenza di fuoco” elettorale sia per esperienza da decano d’Assemblea – l’uomo giusto per un assessorato, ma ha pagato a caro prezzo il micidiale crollo nel Reggino.

Sia come sia, come esplicitato dallo stesso Occhiuto, a queste tre forze sarà data priorità per l’indicazione dei nomi per tutte le postazioni-chiave di sottogoverno. Istituzionale, come le due postazioni in Ufficio di Presidenza che spettano alla maggioranza e le presidenze delle Commissioni; ma, par di capire, anche rispetto agli Enti subregionali.
Tranne, per l’appunto, la presidenza dell’Assemblea, già “cristallizzata” leghista, per compensare forse la perdita della vicepresidenza della Giunta.

Due donne (per ora) per Roberto

Le donne in Giunta regionale sono entrambe reggine e nuove al ruolo.
La prima è la vicepresidente Giusy Princi (Istruzione, Università, Ricerca, Lavoro e formazione professionale, Bilancio, Azioni di sviluppo per la Città metropolitana di Reggio Calabria) debutta in politica. O quasi: cugina del deputato, coordinatore provinciale e coordinatore nazionale per il Mezzogiorno di Forza Italia Ciccio Cannizzaro, della Princi a lungo s’era parlato come candidata alla sindacatura. Poi ci fu l’infatuazione di Matteo Salvini per il “supertecnico” trapiantato a Genova Nino Minicuci, e la partita cambiò.
La vicepresidenza alla Princi, prima d’ogni altra cosa, significa goodbye Nino Spirlì (che alle Regionali non era candidato). Il nome del leghista già Governatore facente funzioni, in campagna elettorale, inizialmente appariva blindato; ma col passare delle settimane la cosa è parsa cambiare progressivamente ma inesorabilmente. Il De Profundis, probabilmente, fu nelle dichiarazioni nei giorni più vicini al voto con cui Roberto Occhiuto chiariva che nessun nome era “certo” e che avrebbe avuto ampio margine di manovra su tutto. Parola mantenuta.

L’altra è l’ex capogruppo della Lega a Palazzo Campanella Tilde Minasi(Politiche sociali), peraltro non rieletta in Consiglio regionale il 3 e 4 ottobre.
Tutto sommato, niente male i 3.417 consensi raggranellati, specie a pensare che un annetto e mezzo fa l’e aveva di poco superato quota-2mila. Ma stavolta s’è dovuta misurare con due “signori delle urne” – almeno per il dimensionamento del Carroccio nel Reggino – come Gelardi, poi risultato l’unico eletto con 4.920 preferenze, e l’antagonista Stefano Princi, alla fine primo dei non eletti a dispetto dei suoi 4.343 suffragi.

New entry “al maschile”

Altre due new entry sono Filippo Pietropaolo di Fdi (Organizzazione della burocrazia regionale e Risorse umane) e Rosario Varì di Forza Italia (Sviluppo economico e Attrattori culturali).

Pietropaolo è vibonese di nascita, ma da sempre di stanza a Catanzaro: commercialista, è dirigente di settore alla Provincia catanzarese. Sul fronte squisitamente politico, a Palazzo De Nobili tra il 2005 e il 2006 è stato prima vicesindaco e poi sindaco facente funzioni di Catanzaro.
La scorsa consiliatura, durante la quale ha avuto i galloni da capogruppo meloniano alla Regione, è stata anche la sua prima esperienza da consigliere regionale.

Varì, avvocato vibonese “tecnico di area”, è dato in quota-Forza Italia “piena”: su questo, attenderemo le dichiarazioni dei dirigenti di partito.
Ma non è un mistero che nella sostanza sia uomo più che gradito al coordinatore regionale, il senatore Peppe Mangialavori, a sua volta di Vibo Valentia.

I due “anziani” confermati

Ci sono poi due conferme, che nella consiliatura che prende il via in queste ore – la prima riunione di Consiglio regionale sarà lunedì prossimo, 15 novembre, annuncia il Governatore calabrese -: si tratterà, vista l’esperienza e le consiliature già accumulate, di due fra le figure più “esperte” tra Germaneto e Palazzo Campanella.

C’è il forzista Gianluca Gallo (Agricoltura, Risorse agroalimentari e Forestazione; Aree rurali), con oltre 21mila voti – raccolti nella Circoscrizione elettorale Nord – il consigliere regionale più votato in assoluto nella tornata elettorale del 3 e 4 ottobre. L’ex sindaco di Cassano Jonio conserva anche le deleghe già di sua competenza nella giunta Santelli.
E poi c’è Fausto Orsomarso (Turismo, Marketing territoriale e Mobilità) di Fratelli d’Italia, poco sopra le 9mila preferenze personali. A sua volta, confermato nella dimensione assessorile già ricoperta dal 2020 in avanti.

Occhiuto “morde il freno”

Roberto Occhiuto, in video, pare essere effervescente e molto pronto a un futuro sfidante.
«Presto faremo la prima riunione di giunta, e inizieremo subito dopo a programmare le iniziative da intraprendere per scrivere insieme il futuro della Calabria. Ho chiesto – fa sapere – che l’insediamento del Consiglio regionale avvenga nel primo giorno utile, lunedì prossimo. Ci sono troppe cose da fare e Governo regionale e Consiglio devono mettersi subito al lavoro».

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