Una delle baraccopoli più grandi di Messina. Raderla al suolo sarà una vera sfida: si inizierà con le 30 casette a ridosso della caserma
servizio di Silvia De Domenico
MESSINA – Continua il nostro Viaggio nelle baraccopoli di Messina. “Un viaggio che non serve a far comprendere il problema di chi nelle baracche ci vive, quello è scontato, ma per raccontare un problema che riguarda l’intera città”: a dirlo è il sub commissario al Risanamento Marcello Scurria, che anche in questa puntata ci fa da guida in una delle aree di risanamento più grandi di Messina.
Una baraccopoli enorme ma non la più grande
Siamo in via Adolfo Celi, nel Rione Taormina. In quella che erroneamente è sempre stata considerata la baraccopoli più grande di Messina. Non è così, è sicuramente enorme e impattante ma non è la più grande. Per numero di casette e di famiglie che vi abitano il primato spetta a quella di Ritiro, sul viale Giostra alto.
Quasi 500 famiglie: la demolizione totale sarà una vera sfida
Qui in via Taormina, in 400 metri quadrati, vivono fra le 400 e le 500 famiglie, il dato non è ancora stato aggiornato. Nel censimento del 2011 si registravano 411 famiglie, ma secondo l’ufficio commissariale sono almeno 480-500 attualmente. Ecco perché la demolizione di questa grande area sarà una vera e propria sfida.
Le demolizioni parziali e il degrado che rimane
In effetti la storia recente ci ha insegnato che il lavoro non è affatto semplice. Pensiamo ad esempio che nel 2016 era stata iniziata una demolizione parziale che non ha funzionato. Sono state liberate, e poi demolite, una ventina di baracche ma quella stessa area ora è terra di nessuno. Un po’ discarica a cielo aperto, un po’ parcheggio disordinato, un po’ piccola selva cittadina infestata dai topi. E proprio in questa piccola porzione della baraccopoli c’è un progetto al quale sta lavorando l’ufficio diretto da Scurria.
Via la striscia di baracche a ridosso della caserma
Poi il progetto di importanza vitale per decongestionare il traffico della zona sud: demolire le baracche di via Ennio Quinto. Una via che costeggia la caserma dell’esercito 24esimo Reggimento Artiglieria, il cui risanamento ha una triplice funzione. A spiegare ciò che verrà fatto è il vice sindaco con delega al Risanamento Salvatore Mondello. Saranno una trentina le baracche che verranno eliminate per far spazio alla strada che dalla via Adolfo Celi si ricongiungerà alla via Franza e quindi alla via Don Blasco. A queste famiglie verrà presto assegnata una casa dignitosa.
Il viaggio nella baraccopoli del Rione Taormina continua…
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I lavori iniziano e non finiscono mai, la caratteristica e biglietto da visita di Messina.
SARA’ UNA VERA SFIDA ??? LE SFIDE SONO FIGLIE DELL’INCAPACITA’ DI GOVERNARE UN FENOMENO !!! DOVE ERANO LE ISTITUZIONI QUANDO SI COMMETTEVANO QUESTI REATI ???
BUDDACILANDIA non si smentisce ahahahahahahah chidda di famose MEZZE a partire da Bira, da granita e…………via discorrendo ahahahahahahah
Mi fa piacere ultimamente vedere l’impegno sul campo e sentire parlare così il sub commissario del risanamento Marcello Scurria che non avevo in “simpatia”, perché pensavo non fosse così competente incisivo in questo ruolo a lui affidatogli..mi sono ricreduta , in quanto sto vedendo una persona che sta accompagnando i fatti alle parole dispensate per troppi anni ….non si può sgomberare e non bonificare perché questo è il risultato che vediamo ,specie in quella baracca abbandonata ,colma puntualmente di rifiuti e già data alle fiamme più di una volta e ancora adesso non eliminata in modo da evitare l’ ennesima discarica a cielo aperto…… Non deve più accadere dice….. esattamente!!!!!