La digital strategist di Bisestyle Vincenza Nicolosi spiega il significato e la portata di un video e di una campagna stampa e social veramente particolari
Una protesta, sì, ma senza la protesta. Anche questa è la particolarissima portata dell’iniziativa messa in campo su impulso dell’agenzia di comunicazione Bisestyle e delle community d’instagrammers IgersCalabria e IgersReggioCalabria, che ha visto svariati titolari d’importanti esercizi di ristorazione reggini “metterci la faccia”.
Cucine chiuse, tavoli deserti. Ma non per sempre…
In foto evocative, con primi piani intensi, cucine chiuse, tavoli deserti. E la voglia di ricominciare, pandemia permettendo, sapendo che difficilmente ci si può preservare una vita degna d’essere vissuta se poi tutto intorno muore – questo è un po’ il ragionamento degli aderenti all’iniziativa -, se l’alternativa alla propagazione del contagio è da un lato chiudersi in casa sine die e dall’altro la chiusura – forse definitiva – di decine d’avviatissimi esercizi commerciali, una disoccupazione intollerabile in un territorio piagato dalla mancanza d’occasioni occupazionali e in cui ogni posto di lavoro, specialmente se frutto dell’impresa privata, va difeso con le unghie e con i denti.
Mettersi in gioco. Ma senza l’ennesima polemica
Questa mattina in via Zecca il lancio del video realizzato al termine di 30 intensi giorni di lavoro e di una campagna stampa che troverà adesso un’importante derivazione social. Una conferenza stampa concisa ma efficace, quella moderata dal giornalista Peppe Caridi, ricca di voci e testimonianze.
«Questa non è soltanto la via del buon cibo, che peraltro frequento assiduamente – ha detto fra l’altro Salvatore Borzacchiello del consiglio direttivo di Igers Italia –, ma è anche la via della “rete”: qui gli imprenditori, anziché farsi la guerra in modo sciocco, hanno fatto rete in modo incredibile».
«Anche noi, che facciamo parte della filiera, siamo rimasti duramente colpiti dalla pandemia – ha fatto presente il direttore creativo dell’agenzia di comunicazione Bisestyle, Piero Golfo –. Anziché piangerci addosso o aspettare in modo sterile che le cose cambiassero, con la digital strategist Vincenza Nicolosi abbiamo cavalcato l’onda del nuovo social “solo audio”, Clubhouse, e settimanalmente abbiamo invitato le eccellenze del territorio. Il video? Non è stato per niente facile, anche per questioni logistiche, ma molto coinvolgente: il video è dedicato alle vittime del Covid-19 e proprio ai nostri amici ristoratori, che “si sono messi in gioco” senza prodursi nell’ennesima polemica, discostandosi un po’ dalle proteste a volte anche violente che hanno scandito queste settimane».
«Un video che dà voce al futuro»
Una sintesi incredibile, ha rilevato Veronica Falzea di Kreators, «un minuto e mezzo di video in cui però non abbiamo messo dentro soltanto la parte triste, ma anche la forza di questi ristoratori che hanno voluto fortemente continuare a lottare per i loro locali. Mentre Mimmo Sartiano, nel voiceover, ha scandito la loro sicurezza che presto tutti loro torneranno ad accogliere i clienti proprio come prima». Via Zecca? «Una via della movida, una via che significa convivialità. Siamo riusciti, con questo video, a dare una voce al futuro. L’idea è: siamo uniti per una visione comune che non è l’oggi ma il domani che, siamo certi, è dietro l’angolo», ha evidenziato per parte sua la digital strategist di Bisestyle Vincenza Nicolosi.
Foto solidali…
Il regional manager di IgersCalabria Federico Falvo non è un reggino, «e già solo questo mi rende pieno d’orgoglio. L’idea che tante realtà eterogenee si uniscano per arrivare a un obiettivo, poi, è una cosa fantastica». E Ken Curatola, co-founder di IgersReggioCalabria (la community degli instagrammers reggini), ha rammentato: «Appena ci hanno chiesto se volessimo fare sponda a questo magnifico progetto abbiamo risposto “assolutamente sì!, vogliamo raccontare queste storie”, senza un attimo d’esitazione. E – ricorda ancòra Curatola – già a novembre 2020 avevamo pensato autonomamente di dare una mano in un modo che ci fosse possibile e congeniale: pubblicando ogni giorno i menù dei locali del territorio».
«Riaprendo, restituiremo ai clienti un pezzetto di libertà»
Tra le testimonianze dirette degli imprenditori che hanno sposato il progetto “mettendoci la faccia”, Davide Destefano ha fatto presente che la chiave fondamentale è stata non guardare più all’altro imprenditore in termini di rivalità o concorrenza e, d’altro canto, «voler lanciare un messaggio comunque positivo: non polemico, ma volto a poter riacquisire piena dignità attraverso il nostro lavoro. Le nostre attività sono a tutti gli effetti presìdi di legalità: servire i nostri clienti sarà anche un modo per restituire loro un pezzetto di quella libertà che hanno perduto nel corso di 13 interminabili mesi di restrizioni».
Ha pizzicato corde analoghe Rocco Caridi: «La cosa bella è che, comunque, siamo un gruppo d’amici. Ci siamo trovati uniti in un momento in cui, effettivamente, ognuno è solo coi suoi guai, con le sue attività che non funzionano, con la piena incertezza rispetto al domani: ecco perché confrontarci ha rappresentato una marcia in più».