Per il presidente dell'Ordine degli Architetti il risanamento è un'occasione per riqualificare l'intera città
Dopo l’intervista con il presidente Arisme Marcello Scurria prosegue il dialogo di Tempostretto con gli stakeholder di settore sul risanamento di Messina. Per il presidente dell’Ordine degli Architetti di Messina, Pino Falzea, bisogna puntare a interventi di qualità anche nel riqualificare le aree da sbaraccare.
Nuove costruzioni sì, quindi, ma puntando sui servizi e non sulle speculazioni e attraverso concorsi di progettazione in due fasi che permetterebbe all’amministrazione di scegliere progetti di qualità. A disposizione la piattaforma per i concorsi del Consiglio Nazionale Architetti.
Servizio di Alessandra Serio e Matteo Arrigo
Non ho nulla contro gli architetti, ma se sono gli stessi che hanno fatto i progetti fino a questi a questi ultimi anni è meglio chiamare qualcuno di fuori oppure interpellare qualche ingegnere degno di questo nome.
La riqualificazione è pur sempre il biglietto da visita per una città e non solo. Ma più che le periferie, come tante altre zone della città, bisogna riqualificare la gente. È come andare nel miglior ristorante e non conoscere le più elementari regole di galateo.
A che serve riqualificare zone della città per poi avere gente che non rispetta le regole del conferimento rifiuti, macchine in doppia fila, servizi di pubblica utilità non funzionali?
Le periferie si riqualificano allestendo spazi verdi giochi per i bambini aree destinate alla socialità e condivisione. Basta cemento, basta costruzioni brutte antiestetiche e inutili sia in termini di spesa che di rientro. Le persone hanno bisogno di spazi da vivere quotidianamente oltre un’offerta valida, eterogenea, e di qualità dei servizi e attività.
Non abbiamo bisogno di concorsi per riqualificare la CITTÀ. È denaro pubblico SPRECATO che entra nelle tasche di qualcuno che vive solo per questo. Ma finitela con queste idee sprecasoldi.